Tesina: Umanistica[br] Di: Giulia C. [br] Tipo Scuola: Liceo Classico [br][br] [b]Abstract:[/b] [br]Lâargomento che ho deciso di affrontare nella mia tesina è lâincubo. Lo scopo di questa mia breve e limitata ricerca è quello di trovare le connessioni che legano la concezione dellâincubo nel mondo antico al significato che questo ha assunto nel mondo moderno per poterne tracciare una breve storia. Nel linguaggio quotidiano, definiamo âIncuboâ un brutto sogno. à questo un termine antico che, in origine, indicava un demone che âIncombevaâ sul dormiente sedendosi sopra il suo petto ed opprimendolo. Per i Greci, lâincubo era legato alla febbre (Efialte, che a quel tempo non era sconfitto dallâaspirina, ma da Ercole) ed alla pratica dellâincubazione. Per i Romani, invece, era spesso identificato con il dio Fauno, intento a possedere le donne nel sonno. Da ciò possiamo notare che per i Greci lâincubo era legato alla morte, mentre per i Romani al sesso: uno strano legame, che sarà , però, ben noto a Freud. Inoltre, per i Greci, grazie al sogno si apriva anche un canale che permetteva la comunicazione tra lâuomo e le divinità . Con lâEllenismo, lâincubo diviene una figura femminile ed è chiamato âDemone meridianoâ poiché si presenta di giorno: molti asceti cristiani dovranno fare i conti con lei. Il Medioevo propone unâinnovativa âPar condicioâ: lâincubo ritorna ad essere notturno (Si noti il termine inglese âNightmareâ) e nelle vesti di un demone maschile che insidia le donne. Câè anche una versione femminile dellâincubo, denominata âSuccubaâ, pronta ad insidiare i sogni degli uomini. Con la modernità prevale lâaspetto terrificante dellâincubo: il suo significato psicologico e la sua funzione sociale nel pensiero moderno trovano la loro spiegazione fondamentale nelle tesi formulate da Sigmund Freud ne âLâinterpretazione dei sogniâ. Il XX secolo, almeno esteriormente, si presenta come lâepoca del definitivo trionfo dellâuomo sulle forze della natura. Infatti, è in questo secolo che le frontiere della medicina sembrano consentire ad esso dâingaggiare una strenua lotta contro il suo principale nemico, fino a quel momento invincibile: la morte. Ed è sempre in questo secolo che la sintesi tra le sue conoscenze ed i molteplici mezzi a sua disposizione (In campo biologico, genetico, tecnologico e chimico â fisico) hanno reso lâuomo in grado dâincidere sullo stesso procedimento di produzione della vita e di modificazione della specie, svelando il più grande mistero dellâumanità : la creazione della vita. Tuttavia, lâincubo rivive nella letteratura di ogni paese, attraverso uno slittamento semantico che lo porta ad assumere un significato differente rispetto a quello, prettamente di ambito onirico, finora analizzato. La figura dellâincubo assume direttamente il ruolo di metafora delle perduranti incertezze ed incarnazione dei terrori e delle paure dellâuomo moderno. La visione della morte come incubo, inevitabile ed incombente, che conduce al disfacimento ed alla definitiva scomparsa della materia corporea è immagine comune e spesso ricorrente nella letteratura di questâepoca. Le ragioni e lâeziologia della morte sono indagate da secoli, e ormai sono state quasi definitivamente chiarite, ma ciò non è sufficiente per far accettare allâuomo la morte stessa. Nella letteratura è allora proiettata, come elemento di razionalizzazione, lâimmagine del Nosferatu, vale a dire il âNon â mortoâ. Ma tale mito non si presenta come benefica utopia, bensì come incubo. Basti pensare al Conte Dracula di Bram Stoker, per il quale il dono dellâimmortalità è rappresentato come una nuova e più terrificante manifestazione proprio di quella morte che si voleva esorcizzare: …
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