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L’intuizione di Turing Alan Mathison Turing nacque a Londra nel 1912. Studiò al King’s College di Cambridge e dal 1936 al 1938 operò alla Princeton University. Turing è stato uno dei padri per le ricerche e le realizzazioni nel settore degli elaboratori elettronici e più in generale dell’informatica e dell’intelligenza artificiale. Turing veniva considerato un Robison Crusoe della mente; infatti egli non dava niente per scontato e, per essere completamente autosufficiente, cercava continuamente dei modi per fabbricare cose comuni ( come diserbanti, mattoni, sapone, fluido detergente ) a partire da materiali di uso casalingo. Nel 1933 fu attratto da un difficile problema matematico, e riversò su questo la sua attitudine da naufrago, con un successo strepitoso. Non conoscendo il lavoro di Babbage, Turing partì da zero, come sempre, e definì una macchina astratta che possedeva le poche caratteristiche essenziali che abbiamo appena identificato nel progetto di Babbage. La sua macchina immaginaria era un computer in tutto e per tutto, tranne che per il nome; poteva cioè manipolare qualsiasi informazione definibile con precisione. In altre parole, poteva leggere, scrivere, ricordare ed elaborare qualunque informazione, proprio come il computer che Babbage non riuscì a costruire. Turing dimostrò che nessun manipolatore di informazioni, comunque fosse fatto e qualunque cosa sapesse fare, avrebbe potuto essere più potente della sua macchina astratta, dotata solo di queste semplici capacità. Altre macchine possono funzionare in modo più veloce o più economico, ma nessuna è in grado di fare di più, qualunque sia la serie di operazioni fondamentali che è capace di compiere. Una macchina di questo genere fu ed è attualmente chiamata macchina di Turing. Il matematico inglese fu uno dei primi a capire che se noi comprendiamo un processo abbastanza bene da saperlo descrivere esaustivamente a un computer, quest’ultimo è in grado di simulare il processo stesso (naturalmente questo esclude tutto quello che non comprendiamo globalmente, il che è quasi ogni cosa, purtroppo). Perciò, se riusciamo a descrivere completamente il funzionamento di qualunque macchina in una tabella di comportamenti (in tal caso fai questo, in tal altro fai quello), noi possiamo far sì che un computer simuli la macchina facendogli semplicemente seguire la tabella. Quindi se costruiamo qualcosa che fa tutto ciò che fa una macchina da scrivere o una lavatrice, essa lo diventa, e non conta a cosa somigli o ciò che avevamo in mente costruendola. E poiché ciò che un computer fa cambia a seconda del programma in funzione, esso può diventare qualsiasi macchina noi siamo in grado di immaginare con precisione. Nel 1939 Turing andò a lavorare per il governo. Nel 1940 egli, insieme con altri scienziati inglesi, costruì un computer in grado di decifrare i messaggi cifrati tedeschi. Questo lavoro fu molto importante e contribuì non poco al successo degli alleati nella seconda guerra mondiale. Prima della fine della guerra Turing si rese conto che avrebbe potuto costruire una versione concreta della sua astratta macchina universale. Tutto ciò che gli serviva erano i finanziamenti. Come prima per Babbage, anche per Turing il governo stanziò dei fondi, ma in seguito, per l’ignoranza della burocrazia inglese, che non riusciva a vedere il vantaggio che poteva derivare dalla costruzione di una simile macchina, i finanziamenti gli furono negati. Praticamente privato della sua creatura, Turing non aveva più nulla per cui o contro cui lottare. Nel 1952 la giustizia inglese lo condanno per omosessualità, un peccato a quei tempi grave come l’incesto o la necrofilia, e fu obbligato alla castrazione chimica, per evitare la pena detentiva o la castrazione chirurgia. Il 7 giugno 1954. all’età di 42 anni, Turing si suicidò. Sempre fedele alla sua mentalità di Robison Crusoe, mangiò una mela che aveva precedentemente riempito di cianuro. (segue nel file da scaricare)
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