Celtae, quos Romani appellabant Gallos, cum in Italiam per Alpes transcendissent, suo impetu Ligures et Etruscos everterunt et magnam partem eorum finium occupaverunt. Galli Insubres Mediolanum condiderunt, Cenomani, ubi nunc Brixia ac Verona urbes sunt, loca tenuerunt, Boii Lingonesque, cum iam inter Padum atque Alpes omnia loca obtinerentur, Pado ratibus traiecto, non modo Etruscorum sed etiam Umbrorum agros occupaverunt. Denique Galli Senones, recentissimi advenarum, ad Aesim flumen pervenerunt. Satis constat hanc gentem Clusium, opulentum Etruscorum oppidum, petivisse et inde Romam venisse. Clusini, multitidine barbarorum exterriti, cum et formas hominum invisitatas et novum armorum genus cernerent audirentque saepe ab iis magnos hostium exercitus profligatos esse, legatos Roman miserunt, qui auxilium a senatu peterent. Statim a Romanis legati missi sunt, qui cum Gallis agerent ne, a quibus nullam iniuriam acceperant, socios populi Romani atque amicos oppugnarent.
Versione tradotta
I Celti, che i Romani chiamavano Galli, quando discesero in Italia, con il loro impeto annientarono ('sconvolsero') i Liguri e gli Etruschi, ed occuparono gran parte dei loro confini. I Galli Insubri fondarono Milano, i Cenomani, dove ora si trovano le città (di) Brescia e Verona, attenuarono (diminuirono) le regioni, i Boi e i Lingoni, quando già avevano occupato tutti i territori tra il Po e le Alpi, (dopo aver) passato il Po con le zattere, occuparono i campi non solo degli Etruschi, ma anche degli Umbri. E poi, i Galli Senoni, gli ultimi arrivati (lett: i più recenti degli arrivati), giunsero presso il fiume Esino. E' cosa ben nota che questo popolo si fosse diretto a Chiusi, (una) ricca città degli Etruschi, e che di lì fosse giunto a Roma. Gli abitanti di Chiusi, atterriti dalla moltitudine (gran numero) di barbari, poiché avevano distinto (notato) l'aspetto mai visto degli uomini (=poiché non li avevano mai visti), e (sott. poiché avevano distinto) il nuovo genere di armi, ed avevano sentito che spesso da loro erano stati sbaragliati grandi eserciti di nemici, inviarono (de)gli ambasciatori a Roma che richiedessero un aiuto da parte del senato. Furono subito inviati gli ambasciatori da parte dei Romani, che trattarono con i Galli affinché non attaccassero gli alleati e gli amici del popolo Romano, da parte dei quali non era stata ricevuta alcuna violenza (=che non avevano subito alcuna violenza).
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