agamemnon briseidam, brisae sacerdotis filiam, propter formae dignitatem ab achille abduxit: achilles ardenti ira exarsit et proelium contra hostes descendebat. quoniam argivi ab hectore, priami regis filio, compluribus proeliis superabantur, patroclus, achillis familiaris, arma eius sumpsit et audax hectorem in proelium provocavit. patroclus autem ab hectore interfectus est et armis spoliatus. tum pelides propter amici necem vehementi ira doloreque exarsit. denique hectorem ad singulare certamen provocavit et novis armis interfecit: corpus eius, cruore et vulneribus foedatum, circa urbis moenia traxit ante oculos miseri patris priami.
Versione tradotta
Agamennone allontanò Briseide, figlia del sacerdote Brise, da Achille per via della bellezza del volto: Achille arse dintensa ira e si allontanava (=ritirava) dalla battaglia contro i nemici. Dal momento che gli Argivi erano stati vinti in molte battaglie da Ettore, figlio del re Priamo, Patroclo, amico di Achille, prese le sue (=di Achille) armi e audace sfidò Ettore in combattimento. Ma Patroclo fu ucciso da Ettore e privato delle armi. Allora il Pelide (=Achille) a causa della morte dellamico arse di veemente ira e dolore. Alla fine sfidò Ettore ad un combattimento singolo e [lo] sconfisse con nuove armi: trascinò il suo corpo, deturpato dal sangue e dalle ferite, attorno alle mura della città davanti agli occhi del misero padre Priamo.
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