Caesar pacata provincia Hispania, ad triumphum simul consulatumque decessit. E duobus consulatus comperitoribus, Lucio Luccio Marcoque Bibulo, Lucceium sibi adiunxit ut is, quondam inferior gratia esset pecuniaque polleret, nummos communi nomine centuriis distribueret.Qua re cognita optimates, quia putabant nihil non ausurum esse Caesarem in summo magistratu cum Bibulo Caesar consul creatur. Eandem ob causam opera ab optimatibus data est ut futuris consulibus provinciae minimi negotii decernerentur. Qua iniuria motus Caesar omnibus officiis sibi conciliavit Gnaeum Pompeium offensum senatoribus, quod, Mithridate rege victo, acta sua non confirmarent; tum Caesar Pompeio Marcum Crassum veterem inimicum reconciliavit ac societatem cum utroque iniit, ne quid ageretur in re publica quod dispicuisset ulli e tribus.
Versione tradotta
Casare pacata la provincia di Spagna, (cerca decessit) al trionfo e insieme al consolato.
Dei due competitori al consolato, Lucio Luccio e Marco Bibulo, egli si associò al primo, con il patto che, essendo quello inferiore per prestigio, ma stimabile per patrimonio, promettesse a tutte le centurie, in nome di tutti e due, notevoli elargizioni di denaro, che avrebbe con***** attingendo dai propri fondi. Risaputo l'accordo gli ottimati, presi dal timore che Cesare, una volta ottenuta la massima carica, si sarebbe permesso di tutto, con il consenso e l'appoggio del collega, raccomandarono a Bibulo di fare promesse dello stesso genere, e molti misero a disposizione i denari. Perfino Catone sostenne che tali elargizioni giovavano allo Stato. Fu così che Cesare venne eletto console insieme con Bibulo. Per questa stessa ragione gli ottimati si diedero da fare perché ai futuri consoli venissero assegnate province di poco conto, più precisamente zone di boschi e di pascoli. Colpito profondamente da queste ingiustizie, Cesare si mise a corteggiare in mille modi Gneo Pompeo, che dal canto suo era irritato con i senatori perché tardavano a ratificare i suoi atti dopo la vittoria sul re Mitridate. Cesare riuscì a riconciliare Marco Crasso con Pompeo, separati da un'antica rivalità fin dai tempi in cui esercitarono il consolato nel disaccordo più completo: insomma strinse con loro un'alleanza, in base alla quale non si doveva fare niente, nell'ambito dello Stato, che potesse dispiacere a uno dei tre.
Potrebbe essere leggermente diversa.
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