STEREOTIPO MASCHILE E FEMMINILE. Gli stereotipi possono essere definiti come credenze rigide e radicate che consentono una semplificazione della realtà circostante. Essi non rispecchiano tuttavia esattamente la realtà, dipendono piuttosto da specifici fattori storico-sociali e vengono appresi attraverso il processi di socializzazione. Il sesso biologico è la categoria alla quale la persona appartiene, che viene determinata dai cromosomi sessuali, mentre con il termine genere si fa riferimento al processo di costruzione sociale, culturale e psicologica delle differenze biologiche tra i sessi. Le differenze di genere sono frutto di una elaborazione sociale e variano ampiamente da una cultura all’altra. Gli stereotipi di genere accentuano le differenze tra maschile e femminile attraverso immagini prototipiche e socialmente condivise delle differenze sessuali.
STEREOTIPI DI GENERE: IN COSA CONSISTONO. Alla differenza di sesso biologico si ascrive dunque anche una differenza di caratteristiche e di ruoli per definizione maschili e femminili e allo stesso tempo si nega la legittimità di costruzioni identitarie altre e si valida il mantenimento delle differenze di genere come status quo. Gli stereotipi di genere consistono in immagini semplificate della realtà che assegnano determinate caratteristiche alle donne, agli uomini e ai rapporti fra i sessi. Come evidenziato da alcuni studi, la visione stereotipica del genere ruoterebbe attorno ad alcune caratteristiche dicotomiche che ricorrerebbero nella definizione delle qualità di uomini e donne, come ad esempio, una fra tutte, la polarità forza-grazia: agli uomini verrebbero assegnati attributi di forza e conseguentemente di virilità, mentre alla donna attributi di grazia e allo stesso tempo remissività.
Gli stereotipi sono condivisi tra i membri di una stessa cultura e si trasmettono attraverso vari canali, formali e informali. I mezzi di comunicazione ad esempio assumono un rilievo fondamentale nella propagazione degli stereotipi ribadendo immagini tradizionali dei ruoli di genere e proponendo specifiche rappresentazioni della femminilità e della mascolinità e del corpo femminile e maschile. L’educazione inoltre può incoraggiare l’adesione agli stereotipi di genere. Ulteriore veicolo di cui si avvalgono gli stereotipi è il linguaggio.
Gli stereotipi di genere sono resistenti al cambiamento, prescrivono a donne e uomini come occorre e sia conveniente comportarsi, inoltre l’autostereotipizzazione incide fortemente nel perpetuare gli stereotipi attraverso l’interiorizzazione di ciò che è naturale, desiderabile e moralmente corretto in base al proprio genere.
LA TEORIA DEI RUOLI SOCIALI. Secondo la Teoria dei ruoli sociali (Eagly, 1987), donne e uomini sono portati a selezionare e sviluppare le capacità necessarie per svolgere il proprio ruolo sociale. Il contenuto degli stereotipi maschili e femminili è in relazione con la divisione del lavoro e con i ruoli storicamente coperti da donne e uomini. Stereotipi connessi al modello femminile sono ad esempio quelli secondo i quali le donne non sarebbero aggressive, sarebbero comprensive, affettuose e amerebbero l’arte e la letteratura. Gli sterotipi maschili vorrebbero invece gli uomini realistici, forti, coraggiosi, controllati nelle proprie emozioni e amerebbero la matematica e le scienze naturali. Anche in base a quanto sostenuto dalla Teoria dei ruoli sociali dunque verrebbero attribuiti alle donne caratteristiche coerenti con il loro ruolo domestico e di cura, mentre agli uomini caratteristiche coerenti con il loro ruolo di lavoratori. Ulteriore conseguenza degli stereotipi,oltre l’autostereotipizzazione, è il sessismo, ovvero il comportamento di discriminazione perpetrato in base al sesso.
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