Lorenzo Lotto nacque a Venezia nel 1480; fu uno dei principali esponenti del Rinascimento Veneziano. La ricostruzione delle sue notizie biografiche è data da una serie di lettere autografate, stando alle notizie del Vasari si presume che si sia formato presso Giovanni Bellini. Intorno al 1503 andò a Treviso eseguendo le sue prime commissioni, tra cui un ritratto austero e l’Allegoria della Castità; per la chiesa di Santa Cristina al Tiverone realizzò nel 1506 una Sacra Conversazione. Nel 1506 realizzò il Ritratto di giovane con lucerna e l’Assunta; sempre in questo anno si spostò nelle Marche presso i domenicani di Recanati realizzando per la chiesa di San Domenico un polittico terminato nel 1508. L’anno successivo di recò a Roma su richiesta di papa Giulio II per occuparsi della decorazione dei Palazzi Vaticani. Nel 1511 realizzò per la chiesa di San Floriano a Jesi la Deposizione, successivamente per Recanati dipinse per la chiesa di Santa Maria di Castelnuovo la Trasfigurazione. Nel 1513 vinse un concorso per eseguire la pala Martinengo per la chiesa dei Domenicani di Bergamo, dal 1517 realizzò altre pale tra cui la Susanna e i vecchioni e nel 1521 il Commiato di Cristo della madre, la Pala di San Bernardino e quella di Santo Spirito. Nel 1524 su commissione del conte Giovan Battista Suardi decorò l’oratorio con Storie delle sante Caterina e Maddalena, Storie di santa Brigida e di santa Barbara e sempre nello stesso anno gli fu commissionato anche l’esecuzione del disegno per il coro di Santa Maria Maggiore. Nel 1525 per la chiesa di San Michele al Pozzo Bianco dipinse le scene di vita di Maria mentre a Credaro dipinse la Navità. Sempre per i domenicani dipinse il ritratto del Frate Guardiano del convento di Zanipolo. Intorno al 1527 ritornò nella sua città natale realizzando il Gentiluomo nello studio, e il polittico di Ponteranica e l’Annunciazione di Recanati; per la chiesa del Carmine nel 1529 dipinse un San Nicola in gloria. Nel 1531 realizzò la Crocifissione; a partire dal 1534 per i domenicani di Cingoli la Madonna del Rosario, nel 1538 giunse ad Ancona dove dipinse una sacra conversazione notturna e la Pala dell’Alabarda. Nel 1542 realizzò per la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo l’Elemosina di sant’Antonio. Nel 1546 dipinse per la chiesa di San Giacomo dell’Orio la pala con la Madonna e santi; Lotto fu riconosciuto anche come uno spirito romantico, ebbe interesse anche verso la pittura nordica come Durer da cui apprese il realismo dei dettagli e la visione della natura misteriosa, da Giorgione apprese il pulviscolare tonalismo. Morì nel 1556 a Loreto.
Opere:
– Il San Girolamo penitente: fu dipinto con la tecnica olio su tavola intorno al 1506, ad oggi è conservato presso il museo del Louvre a Parigi. Si pensa che sia stata commissionata dal vescovo Bernardo de Rossi. I toni utilizzati sono cupi, l’illuminazione colpisce la vegetazione e la parte centrale del dipinto, dove viene raffigurato il San Girolamo coperto da un telo rosato reggendo con la mano sinistra un crocifisso, mentre con la destra una pietra utilizzata per battersela al petto come segno di penitenza. Il Santo è immerso in un paesaggio aspro ed inquietante; accanto vi è un libro simbolo che si ritirò nel deserto delle Calcide per potersi dedicare allo studio ebraico.
– Ritratto di vecchio gentiluomo realizzato con la tecnica olio su tela nel 1543. Il dipinto dal 1859 entrò a far parte della collezione del conte Castellane Harrach di Torino; il vecchio viene ritratto a mezza figura con un abito nero su uno sfondo scuro. Come tipico del tempo viene raffigurato con la barba e i baffi lunghi, con la mano sinistra tiene dei guanti, mentre con la destra un fazzoletto ricamato bianco. La luce mette in risalto alcune parti tra cui il volto e le mani. Il lotto vuole sottolineare la psicologia del personaggio avvolgendolo nell’oscurità.
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