L'otium in campagna - Studentville

L'otium in campagna

In Laurentino meo aut lego aliquid aut scribo, aut etiam corpori vaco; nihil audio quod audisse, nihil dico quod dixisse paeniteat: nemo me apud quemquam sinistris sermonibus carpit, neminem ipse reprehendo, nisi tamen me, cum parum commode scribo; nulla spe, nullo timore sollicitor, nullis rumoribus inquietor: mecum tantum et cum libellis loquor. O rectam sinceramque vitam, o dulce otium honestumque ac paene omni negotio pulchrius! O mare, o litus, verum secretumque museum, quam multa invenitis, quam multa dictatis! Proinde tu, Fundane, quoque strepitum istum inanemque discursum et multum ineptos labores, ut primum fuerit occasio, relinque teque studiis vel otio trade. Satius est enim, ut Atilius noster facetissime dixit, otiosum esse quam nihil agere.

Versione tradotta

Nella mia villa di Laurento leggo qualcosa o scrivo, o anche esercito il corpo; non ascolto nulla che (poi) mi penta di aver ascoltato, non dico nulla che (poi) mi penta d'aver detto: nessuno denigra qualcun altro presso di me con chiacchiere maligne, io stesso non critico nessuno se non, tutt'al più, me stesso, quando scrivo con poco garbo; non sono inquietato da nessuna speranza, da nessun timore, da nessuna diceria: parlo soltanto con me stesso e con i miei adorati libri. Oh, vita sana e pura, riposo dolce e onesto e quasi più bello di qualsiasi operosità! Oh, mare, spiaggia, vera e solitaria sede delle Muse, quanti pensieri fate sorgere in me, quanti (me) ne suggerite! Anche tu, Fundano, appena (ut primum) ve ne sarà occasione, abbandona codesta confusione, l'inutile agitarsi e le fatiche perfettamente inutili, e dèdicati agli studi o al riposo. Infatti, come ha detto con grande arguzia il nostro Atilio, è preferibile riposarsi piuttosto che non far niente.

  • Letteratura Latina
  • Lingua Viva 2
  • Versioni dai Libri di Esercizi

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