Ab urbe condita - Lucio Emilio Paolo celebra la propria vittoria - Studentville

Ab urbe condita - Lucio Emilio Paolo celebra la propria vittoria

profectus ex italia classem a brundisio sole orto solvi; nona diei hora cum omnibus meis navibus corcyram tenui. inde quinto die delphis apollini pro me exercitibusque et classibus vestris sacrificavi. a delphis quinto die in castra perveni:ubi exercitu accepto, mutatis quibusdam, quae magna impedimenta victoriae erant, progressus, quia inexpugnabilia castra hostium erant neque cogi pugnare poterat rex, inter praesidia eius saltum ad petram evasi et ad pydnam regem acie vici; macedoniam in potestatem populi romani redegi et, quod bellum per quadriennium quattuor ante me consules ita gesserunt, ut semper successori traderent gravius, id ergo quindecim diebus perfeci. aliarum deinde secundarum rerum velut proventus secutus sum: civitates omnes macedoniae se dediderunt, gaza regia in potestatem venit, rex ipse, tradentibus prope ipsis dis, in templo samothracum cum liberis est captus. mihi quoque ipsi nimia iam fortuna videri eoque suspecta esse. maris pericula timere coepi in tanta pecunia regia in italiam traicienda et victore exercitu transportando.

Versione tradotta

Partito dall'Italia, feci levare le ancore alla mia flotta da Brindisi, al sorgere del sole; verso le tre del pomeriggio raggiunsi con le mie navi Corcira e, mossomi di l?, quattro giorni dopo sacrificai ad Apollo, nel suo santuario di Delfi, per me, per i vostri eserciti, per le vostre flotte. Altri quattro giorni e da Delfi avevo gi? raggiunto gli accampamenti: qui ricevetti in consegna l'esercito, cambiai alcune cose che erano di ostacolo al raggiungimento della vittoria, presi ad avanzare e, poich? gli accampamenti del nemico erano inespugnabili e non era possibile costringere Perseo a combattere, riuscii a superare il valico di Petra, attraverso i presidi nemici, sbaragliando poi in battaglia campale il re a Pidna. Ridussi la Macedonia in potere del popolo romano e riuscii a concludere in quindici giorni quel conflitto che era stato condotto per quattro anni dai miei predecessori in modo tale che, ogni nuovo console che arrivava, trovava la situazione sempre pi? aggravata. Poi altri successi sono venuti di conseguenza, una sorta di abbondante raccolto: tutte le citt? della Macedonia si sono arrese, mi sono impadronito del tesoro del re, il re stesso ? stato catturato con i suoi figli nello spazio sacro dei Samotraci: sembr? quasi che fossero gli d?i stessi a consegnarmelo. E un successo simile cominci? ad apparire, ai miei stessi occhi, eccessivo e dunque malfido. Ho cominciato ad aver paura dei pericoli della traversata, visto che stavo trasportando in Italia l?ingente tesoro di Perseo e traghettando l?esercito vincitore.

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