Lucius Aemilius Paulus consul, qui Macedoniam provinciam sortitus erat, cum domum e Curia rediret, Tertiam filiolam osculans, animadvertit eam tristem esse. Misericordia motus, ex ea quaesivit cur tam maesta esset. Tum filiola: “Pater mi, – inquit – Persa, quam plus oculis meis amabam, periit!”. Quibus verbis auditis, consul puellam complexus est atque: “Accipio – inquit – omen! Pro certo habeo igitur Persas, nomini romano inimicissimos, a me profligatum iri”. Perierat enim catella, cui nomen Persa erat. Ita e fortuito dicto, quasi omen clarissimi triumphi accepisset, bellum sine ulla mora commisit atque, Perseo rege fugato, Romam victor remeavit.
Versione tradotta
Il console Lucio Emilio Paolo, che aveva ricevuto la provincia di Macedonia, tornando a casa dall'assemblea, baciando la figlioletta Terzia, si accorse che era triste. Mosso a compassione, le chiese perché fosse così triste. Allora la figliola: "Padre mio, - disse - Persa, che amavo più dei miei occhi, è morta!". Udite queste parole, il console abbracciò la fanciulla e disse: "Interpreto il presagio! So per certo che i Persiani, nemicissimi del popolo romano, saranno sconfitti da me". E' morta infatti la cagnolina, il cui nome era Persa. Così da un fatto casuale, come se avessi interpretato il presagio di una vittoria illustrissima, ho intrapreso una guerra senza alcun indugio e, messo il fuga il re Perseo, sono tornato a Roma vincitore.
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