Vita di Luigi Pirandello
Luigi Pirandello nasce ad Agrigento il 28 giugno 1867; fin da bambino dimostra uno sconfinato interesse per la letteratura; terminati gli studi classici si iscrive all’Università di Palermo prima, poi di Roma e infine di Bonn. Tornò in Italia nel 1892.
Compose romanzi, novelle e soprattutto drammi teatrali. Nel 1934 gli fu assegnato il Nobel per la Letteratura. Morì nel 1936.
Pensiero di Pirandello
Per Pirandello l’uomo moderno nella società borghese è indotto dai rapporti sociali a recitare una parte come in teatro, assumendo un ruolo sociale che lo separa sempre di più dalla realtà vera di se stesso e del mondo. I personaggi pirandelliani sono quelli che si avvedono di recitare, e tentano in qualche modo di recuperare la propria identità; non riescono di solito, o per ragioni interne alla loro stessa psicologia, o per i condizionamenti della società… organizzata in cui devono vivere.
Il fu Mattia Pascal
Ne Il fu Mattia Pascal si disegna il caso paradossale di un uomo che approfitta della falsa notizia della sua morte per rifarsi una vita con una diversa identità, senza tuttavia poter sfuggire agli obblighi sociali.
Uno, nessuno e centomila
In Uno, nessuno, centomila si delinea il tentativo fallito di ricercare la propria individualità, e la resa all’indifferenza sociale.
Enrico IV
Nel dramma Enrico IV, la vicenda paradossale di un nobile siciliano che, divenuto pazzo e credutosi l’imperatore medioevale, pur guarendo continua a recitare la parte del mentecatto.
La carriola
Nella novella La carriola, la vicenda di un noto avvocato di successo che, deluso dalla vita, trova l’assurda compensazione di giocare “alla carriola” con una vecchia cagnetta.
I mezzi espressivi di Pirandello sono la satira, l’umorismo, l’ironia. Non mancano richiami veristici.
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- Luigi Pirandello
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