Viator, qui olim solis calore longàque vià fessus erat, in vicinum nemus apud flumen accessit et sub ampla platano accubuit: ita, quiete et densa frondium umbra, defatigata corporis membra recreata sunt. Paulo post oculos ad platanum convertit: nullae bacae sed solum frondes videntur, ergo homo exclamavit: «O infructuosa arbor, nullam ergo utilitatem nec hominibus nec animalibus praebes!» Tum arbor viatori respondit: «Iniqua mercede beneficia mea rependis et ingratus es: nam sub ramis et frondibus meis nunc recubas et post durum opus tuum opaco frigore corporis vires reficis. Itaque ego nullas bacas gigno, magnam tamen utilitatem hominibus praebeo, et a viatoribus aestate umbra mea magna voluptate requiritur».
Versione tradotta
Un viandante, che un giorno era stanco per il calore del sole e il lungo tragitto, giunse in un bosco vicino presso un fiume e si sdraiò sotto un grande platano: così, le membra stanche del corpo furono ristorate dalla quiete e dalla fitta ombra delle fronde. Poco dopo rivolse gli occhi al platano: non vengono viste alcune bacche, ma solo fronde, dunque l'uomo esclamò: "O albero infruttuoso, dunque non offri nessuna utilità né agli uomini né agli animali!". Allora l'albero rispose al viandante: "Con un'ingiusta ricompensa ripaghi i miei benefici e sei ingrato: infatti ora sei sdraiato sotto i miei rami e le mie fronde e dopo la tua dura fatica ritempri le forze del corpo con il fresco ombroso. Così io non produco nessuna bacca, tuttavia offro una grande utilità agli uomini, e dai viandanti, in estate, la mia grande ombra è ricercata con grande desiderio".
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