Quid facilius fuit Antigono quam duos manipulares ad suplicium ducere,qui, incumbentes regis tabernacolo, de rege suo male ex existimabant? Audierat amnia Antigonus;nam inter illos et eum palla erat; quam rex leviter commovit et:<>.
Quid facilius fuit Antigono quam duos manipulares ad suplicium ducere,qui, incumbentes regis tabernacolo, de rege suo male ex existimabant? Audierat amnia Antigonus;nam inter illos et eum palla erat; quam rex leviter commovit et:<>.
Idem quidam nocte quosdam ex millitibus suis exaudivit qui omnia mala regi optabant; rex enim in difficile iter et inextricabile lutum eos deduxerat. Tum ille,incognitus, accessit ad eos qui maxime laborabant et dixit:<>.
Versione tradotta
Che cosa sarebbe stato più facile, per Antigono, che mandare al supplizio due militari di truppa i quali, appoggiati alla tenda del re, facevano la cosa che gli uomini fanno con maggior pericolo e diletto, e cioè parlavano male del loro sovrano? Antigono aveva sentito ogni cosa, dato che, tra chi parlava e chi ascoltava, cera di mezzo soltanto un telo: egli lo sollevò appena e disse: "Allontanatevi, che il re non vi senta".Il medesimo, una notte, avendo sentito certi suoi soldati imprecare in tutti i modi contro il re, che li aveva condotti a quella marcia ed in quel pantano senza uscita, si avvicinò al gruppo che era in maggiore difficoltà e, dopo averli liberati (essi però non sapevano chi li stesse aiutando), disse loro: "Adesso parlate male di Antigono, che ha fatto lo sbaglio di cacciarvi in questo pasticcio, ma augurategli anche del bene, perché vi ha tirati fuori da questo gorgo".
- Letteratura Latina
- Versioni di Catone
- Seneca