Il termine preistoria, derivato dal latino prae (“prima”) e historia (“storia”), è stato coniato da Paul Tournal negli anni Trenta dell’Ottocento. Questo vocabolo si utilizza per indicare il periodo della storia che precede la scrittura e la presenza -in generale- di attestazioni scritte, lasso temporale che si estende da 2,5 milioni di anni fa fino al IV Millennio a.C. circa.
L’intervallo individuato non risulta unanimamente condiviso dagli studiosi, in quanto il concetto di “cultura preistorica” e la comparsa di documentazione scritta non sono sorti in maniera uniforme sul piano geografico e variano sostanzialmente in base ai continenti e alle aree oggetto d’indagine.
La preistoria è convenzionalmente suddivisa in tre periodi distinti racchiusi in due grandi fasi: la fase preistorica e la fase protostorica. Nell’alveo della fase peistorica, caratterizzata dalle diverse tecniche di scheggiatura della pietra e dell’osso, troviamo l’Età della Pietra (suddivisa a sua volta in Paleolitico, Mesolitico e Neolitico) e l’Età del Rame. All’interno della fase protostorica, invece, sono inclusi gli stadi della storia umana noti come Età del Bronzo ed Età del Ferro.
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