Attenzione: sono passati 120 anni dalla nascita di Dalí, perciò la storia della sua vita e dei suoi quadri potrebbe essere un tema papabile per la prima prova della Maturità 2024. Buona lettura!
LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA: SCHEDA DELL’OPERA
- Artista: Salvador Dalí
- Dimensioni: 24 cm x 33 cm
- Luogo di Conservazione: Museum of Modern Art (dal 1934)
- Genere: Allegoria
- Periodi: Surrealismo, Avanguardia
- Tecnica: Olio su Tela
SALVADOR DALÍ, LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA: ANALISI
Salvador Dalí dipinse La persistenza della memoria in pieno Surrealismo, cui ha aderito nel 1929. Il movimento chiude l’epoca delle avanguardie e fa del paradosso uno strumento di critica radicale della società borghese, che sul piano politico combatte scegliendo la militanza comunista. Riferimento primario del movimento è Sigmund Freud, il padre della psicanalisi, che svela l’esistenza dell’inconscio e spiega come le azioni umane siano dirette dalle pulsioni della libido, l’istinto sessuale che prevale sulla volontà cosciente. Dalì dunque fa della sua pittura una proiezione dell’inconscio.
LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA: DESCRIZIONE
Nella Persistenza della memoria, eseguito nel 1931, Dalí raffigura l’assolato paesaggio di Port Lligat, la località spagnola dove l’artista decide di vivere dal 1930. Non vi sono presenze umane riconoscibili, se si esclude la strana forma stesa a terra, che molto probabilmente riproduce il ritratto dell’artista su cui è appoggiato un orologio molle.
Altri orologi molli pendono dal ramo di un ulivo secco e da una piattaforma in cui si trova un orologio che diversamente dagli altri è chiuso e mantiene la sua forma tradizionale, che viene assalito da alcune formiche. Le immagini sono in contrasto con la durezza del paesaggio roccioso della Costa Brava.
Per rappresentare visivamente il tempo interiore, Dalì trae ispirazione dopo una cena, dalla fusione del formaggio Camembert. Con effetti suggestivi scioglie allora gli orologi in sagome morbide. La scena pare bloccata in una fissità atemporale.
LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA: SIGNIFICATO
L’orologio molle non indica più infatti lo scorrere delle ore ma, giacché è il soggetto a definire i ritmi del tempo; rappresenta l’aspetto psicologico dell’evoluzione individuale. Diventa metafora della flessibilità del tempo. Secondo l’artista, gli oggetti più comuni e banali, decontestualizzati o manipolati nelle loro caratteristiche strutturali, materiali, producono un’ironia capace di stimolare le facoltà percettive e visionare dell’osservatore.
Al contempo, nel contrasto tra molle, morbido e rigido, gli orologi si propongono quali veicoli del desiderio dell’artista, come immagini chiave di una rappresentazione erotizzata dell’universo. L’opera insomma non deve illustrare i sogni o i desideri, ma stimolarli e provocarli.
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