Complures (Pompeiani) interim ex fuga Uticam perveniunt. Quos omnes Cato convocatos hortatur ut oppidum defenderent. Quorum cum partem assentire, partem animum mentemque perterritam atque in fugam destinatam habere intellexisset, amplius de ea re agere destîtit navesque his attribuit, ut in quas quisque partes vellet proficisceretur. Ipse autem mori potius quam tiranni vultum aspicere maluit. Nam omnibus rebus diligentissime constitutis, liberis suis L. Caesari commendatis, cum dormitum isset, ferrum intro clam in cubiculum tulit atque ita se traiecit. Qui cum, anima nondum espirata, concidisset, et, impetu facto in cubiculum ex suspicione, medicus familiaresque continere atque vulnus obligare coepissent, ipse suis manibus vulnus crudelissime divellit atque animo praesenti se interemit. Quem Uticenses, quamquam eum oderant partium gratia, tamen propter eius singularem integritatem, et quod dissimillimus reliquorum ducum fuerat quodque Uticam mirificis operibus muniverat, sepultura afficiunt.
Versione tradotta
Parecchi Pompeiani giunsero in fuga a Utica. Catone li esortò tutti radunati a difendere la città. Avendo compreso che una parte di essi era daccordo e unaltra si trovava spaventata nel cuore e nella mente ed si era riservata la fuga, smise più spesso di parlare di questo fatto e concesse loro delle navi, perché ciascuno partisse dove volesse. Egli stesso, invece, preferì morire anziché guardare in faccia un tiranno. Stabilito tutto con la massima cura, affidati i suoi figli a Lucio Cesare, dopo essere andato a dormire, portò di nascosto una spada in camera e così si trafisse. Quando, non ancora morto, cadde e, poiché il rumore nella camera era avvenuto così da destare sospetto, un medico e gli amici incominciarono a tenerlo fermo e a bendare la ferita, egli stesso strappò con le sue mani la ferita in modo cruento e si uccise con ferma intenzione. Gli Uticensi, sebbene lo odiassero a causa del suo diverso schieramento, ma a causa della sua straordinaria rettitudine e poiché era stato diversissimo dagli altri comandanti e aveva difeso Utica con mezzi straordinari, lo seppellirono.
- Letteratura Latina
- Maiorum Lingua C
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