Il romanzo di Apuleio, le Metamorfosi, giunto fino a noi per intero, è diviso in undici libri. Sant’Agostino, nel De civitate Dei, lo intitolò Asinus aureus (= Asino d’oro), ma non si è capito se l’aggettivo aureus si riferisse alla grandiosità dell’opera o al colore fulvo dell’animale. La storia ha come protagonista Lucio, un giovane curioso che vive in una città della Tessaglia nota per essere terra dei maghi. Assiste di nascosto alle trasformazioni di Panfila, che, grazie a un unguento, diventa un gufo. Desideroso di fare altrettanto, Lucio prega la serva Fotide di portargli la pozione, ma ella sbaglia filtro e si trasforma in asino, pur mantenendo l’intelligenza umana, e può tornare di nuovo uomo solo dopo aver mangiato delle rose. La soluzione sembra semplice, ma Lucio si ritrasforma solo alla fine del romanzo. Infatti, è vittima di numerose peripezie. Rapito da un gruppo di briganti, giunge in una grotta dove una vecchia signora sta raccontando a una fanciulla rapita la favola di Amore e Psiche. Lucio, alla fine, riesce a liberarsi e ritorna uomo dopo aver mangiato delle rose portate come offerta alla dea Iside durante una processione in suo onore. Perciò il ragazzo decide di iniziarsi ai culti misterici. L’opera rispecchia il contesto storico e culturale dell’autore. Apuleio, infatti, è cresciuto in Egitto ed era venuto a contatto con la magia (egli stesso, infatti, nell’Apologia, venne accusato di essere un mago). Inoltre questo è il periodo in cui nell’impero romano, e soprattutto in Egitto, si stanno diffondendo i culti misterici.
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