The phrase “Metaphysical Poetry” is derived from the scornful remarks of some Restoration or 18th-century critics. Strictly speaking, “metaphysical” means concerned with the fundamental problems of the nature of the universe and man’s function or place in life, but this literal sense is misleading. The Metaphysical poets, who wrote during the first three-quarters of the 17th century, were led, chronologically and for importance and influence, by John Donne.
Though they cannot be considered as a real movement displaying common features and adhering to the same principles, they reflected the intellectual and spiritual crisis of their age, the difficult transition from the Renaissance to the modern age.
The poet was expected to be man of “wit”, displaying not only his sensitivity, but also his knowledge and cleverness; the frequency of references in Metaphysical poetry to religious debate, astrology, sea-discovery, alchemy and philosophy illustrates the intellectual excitement of the age. In those days, wit was the ability to make up unusual metaphors and images and arrange them in an unexpected way so as to surprise the reader.
The distinguishing feature of Metaphysical poetry is the repeated combination of this “metaphysical elements” with the “conceit”, an unusual and intellectual kind of metaphor, where the poet exploits all fields of knowledge for comparison – history, geography, astronomy, alchemy, mathematics, etc. A conceit may be a brief metaphor, but it usually provides the framework of the entire poem.
Another strength of Metaphysical poetry is “Paradox”, which is a statement that is apparently contradictory though in some sense true. The word comes from the Greek paràdoxos which means “contrary to expectation”. The function of a paradox is generally to lead the reader to reconsider the scene or the idea dealt with.
The diction of the Metaphysical poets was rich and varied. Latinisms and words of Anglo-Saxon origin were both used: the Anglo-Saxon, mostly monosyllabic words, for simplicity and vigour ; Latinisms in order to try to pin down the ungraspable or to achieve precision.
This group of poets was largely forgotten during the 18th century, when a taste for clarity prevailed. Their reputation was revived by the essays of the modern poet T.S.Eliot (1888-1965), who understood the seriousness of their art, their spirit of revolt, their intellectualism and their affinities with modern interests.
Traduzione
LA POESIA METAFISICA
La frase “Poesia Metafisica” deriva da osservazioni sprezzanti mosse da parte di critici appartenenti al periodo della Restaurazione o al 18th secolo. Letteralmente, “metafisico” vuol dire occuparsi dei problemi fondamentali circa la natura dell’universo ed il ruolo e la funzione dell’uomo nella vita, ma questo senso letterale è ingannevole. I Poeti Metafisici, i quali scrissero nel corso dei primi trequarti
del XVII secolo, furono guidati, cronologicamente e per importanza ed influenza, da John Donne. Sebbene non possano essere considerati un vero e proprio movimento manifestante tratti comuni e fedele agli stessi principi, essi riflettono la crisi intellettuale e spirituale della loro epoca, il difficile passaggio dal Rinascimento all’età moderna.
Il poeta ci si aspettava fosse un uomo di “spirito” ( d’arguzia ed intelligenza), che dimostrasse non solo la proprio sensibilità, ma anche il proprio sapere e la propria intelligenza; la frequenza di riferimenti nella Poesia Metafisica al dibattito religioso, all’astrologia, alle scoperte geografiche, all’alchimia ed alla filosofia illustra l’agitazione intellettuale dell’epoca. A quei tempi l’arguzia era la capacità d’inventare immagini e metafore inusuali ed arrangiarle in maniera inaspettata
così da sorprendere il lettore.
Il tratto distintivo della Poesia Metafisica è la ricorrente combinazione di questi “elementi metafisici” con la “conceit” ( “Presunzione”) , un tipo di metafora inusuale ed intellettuale, all’interno della quale il poeta sfrutta tutti gli ambiti del sapere per la comparazione – storia, geografia, astronomia, alchimia, matematica, etc. Una “conceit” può essere una breve metafora, ma che solitamente costruisce la struttura dell’intera poesia.
Un altro punto di forza della Poesia Metafisica è il “ Paradosso”, che è un’espressione apparentemente contraddittoria sebbene in un certo senso vera. La parola deriva dal Greco paràdoxos che significa “contrario alle aspettative”. La funzione di un paradosso è generalmente quella di condurre il lettore a riconsiderare la scena o l’idea trattata.
Il linguaggio dei Poeti Metafisici era ricco e vario. Utilizzavano sia Latinismi che parole d’origine Anglo-Sassone: le Anglo-Sassoni, parole principalmente monosillabiche, per semplicità e vigore; i Latinismi al fine d’individuare ciò che è virtualmente inafferrabile o allo scopo di raggiungere la precisione.
Questo gruppo di poeti fu ampiamente dimenticato nel corso del XVIII secolo, quando prevalse il gusto per la chiarezza. La loro reputazione fu rilanciata dai saggi del poeta moderno T.S.Eliot (1888-1965), il quale comprese la serietà della loro arte, il loro spirito di rivolta, il loro intellettualismo e le affinità con gli interessi moderni.
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