Preso il potere, Mussolini abbandonò le iniziali posizioni anticlericali e puntò al raggiungimento di un’intesa con la Chiesa cattolica, che sanasse la frattura apertasi in seguito alla presa di Roma nel 1870. Si giunse così, nel febbraio 1929, dopo più di due anni di trattative, alla firma dei Patti Lateranensi, da parte di Mussolini e del segretario di Stato vaticano, il cardinal Gasparri.
Oltre a un trattato internazionale, con cui il Vaticano e lo Stato italiano si riconoscevano reciprocamente, tali patti contenevano una convenzione finanziaria, in base alla quale l’Italia avrebbe risarcito economicamente la Chiesa per la perdita dei territori precedentemente appartenutili, e il concordato. Q?est’ultimo conferiva effetti civili al matrimonio religioso, apriva le porte della scuola all’insegnamento della religione cattolica e garantiva libertà d’azione all’Azione cattolica.
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