Miltiades, 2, 1-4 - Studentville

Miltiades, 2, 1-4

Ibi brevi tempore

barbarum copiis disiectis tota regione, quam petierat, potitus, loca castellis idonea communiit, multitudinem, quam secum

duxerat, in agris collocavit crebrisque excursionibus locupletavit. 2 Neque minus in ea re prudentia quam felicitate adiutus

est. Nam cum virtute militum devicisset hostium exercitus, summa aequitate res constituit atque ipse ibidem manere decrevit. 3

Erat enim inter eos dignitate regia, quamvis carebat nomine, neque id magis imperio quam iustitia consecutus. Neque eo setius

Atheniensibus, a quibus erat profectus, officia praestabat. Quibus rebus fiebat, ut non minus eorum voluntate perpetuo imperium

obtineret, qui miserant, quam illorum, cum quibus erat profectus.

Versione tradotta

Lì in breve tempo fortificò i

luoghi idonei con difese, collocò nei campi la moltitudine che aveva portato con se e rinforzò le difese e con frequenti

scorrerie disperse le truppe dei barbari dopo essersi impossesato di tutta la regione che aveva occupato. E non meno fu aiutato

in questa cosa dalla prudenza che dalla felicità. Infatti sottomesso con la virtù dei soldati l'esercito dei nemici,

stabilizzò con somma equità la cosa e stabilì che lo stesso restasse in quello stesso luogo. Era infatti fra quella dignità

regia, benchè mancava nel nome, e ciò non fu conseguito più con il potere che con la giustizia. E ciò nonostante prestava

servizi agli ateniesi, dai quali era disceso. A queste cose conseguiva perchè ottenesse non meno il comando della loro volontà

per sempre, ugualmente di coloro che lo avevano mandato che di quelli con i quali era partito.

  • Letteratura Latina
  • Miltiades (De viris illustribus) di Cornelio Nepote
  • Cornelio Nepote
  • De viris illustribus

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