Miltiades 8 - Studentville

Miltiades 8

Hic etsi crimine Pario est accusatus, tamen alia causa fuit damnationis. Namque

Athenienses propter Pisistrati tyrannidem, quae paucis annis ante fuerat, omnium civium suorum potentiam extimescebant.

Miltiades, multum in imperiis magnisque versatus, non videbatur posse esse privatus, praesertim cum consuetudine ad imperii

cupiditatem trahi videretur. Nam Chersonesi omnes illos, quos habitarat, annos perpetuam obtinuerat dominationem tyrannusque

fuerat appellatus, sed iustus. Non erat enim vi consecutus, sed suorum voluntate, eamque potestatem bonitate retinebat. Omnes

autem et dicuntur et habentur tyranni, qui potestate sunt perpetua in ea civitate, quae libertate usa est. Sed in Miltiade erat

cum summa humanitas tum mira communitas, ut nemo tam humilis esset, cui non ad eum aditus pateret, magna auctoritas apud omnes

civitates, nobile nomen, laus rei militaris maxima. Haec populus respiciens maluit illum innoxium plecti quam se diutius esse

in timore.

Versione tradotta

Sebbene egli fosse stato accusato della colpa di Paro, tuttavia la causa della condanna fu

un'altra. Gli Ateniesi per la tirannide di Pisistrato, che c'era stata pochissimo prima, temevano il potere di tutti i

loro concittadini. 2 Milziade era sempre vissuto tra comandi militari e magistrature, e non pareva che potesse fare il semplice

cittadino, tanto più che sembrava essere spinto a desiderare il potere dalla lunga consuetudine con esso. 3 Infatti per tutti

quegli anni che aveva abitato nel Chersoneso aveva tenuto ininterrottamente il dominio ed era stato chiamato tiranno, anche se

legittimo: non l'aveva infatti ottenuto con la forza ma per libero volere dei suoi e tale potere aveva mantenuto con la sua

onestà. Ma sono detti e ritenuti tiranni tutti quelli che hanno un potere continuato, in una città avvezza a vivere libera. 4

Ma Milziade era uomo di una straordinaria gentilezza e di mirabile affabilità, sì che non c'era nessuno di tanto bassa

condizione che non avesse accesso alla sua persona; presso tutte le città godeva di grande autorità, di un nome famoso e di una

grandissima gloria militare. Il popolo, considerando tutto questo preferii che fosse punito lui innocente, piuttosto che

continuare esso a vivere nel timore.

  • Letteratura Latina
  • Miltiades (De viris illustribus) di Cornelio Nepote
  • Cornelio Nepote
  • De viris illustribus

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