La miniatura è un arte che rivestì una grande importanza nella produzione artistica europea e mediorientale esistendo fin dall’epoca del papiro. Il termine deriva dal latino minium ossia minerale dal quale si estraeva il colore rosso. Il termine miniatura si diffuse a partire dal XIV secolo.
Cos’è una miniatura?
Si tratta di un’immagine che veniva utilizzata per decorare le lettere iniziali di un capitolo o di un paragrafo di un manoscritto i cosiddetti codici miniati, ma può essere anche inserita all’interno di un testo senza che abbia un rapporto con esso; la tecnica utilizzata per realizzare una miniatura è la tempera. Il primi manoscritti miniati provengono dall’Antico Egitto e sono costituiti da papiri che avevano la forma di rotoli.
Successivamente si diffuse una nuova forma ossia quella del libro che permise la diffusione della pergamena. Questo libro viene chiamato volumen, composto da più fogli ripiegati ed in questo stesso periodo si diffuse la pergamena che con l’andare del tempo andò a sostituire il papiro. Le prime miniature che tutt’oggi ci rimangono sono una serie di illustrazioni tagliate via dall’Iliade Ambrosiana, manoscritto risalente al III secolo; miniature presenti sul Virgilio Vaticano e sul Virgilio Romano.
Del periodo bizantino ci rimangono alcuni frammenti della genesi di Cotton, alcune miniature del Dioscoride di Vienna dove qui il colore delle miniature andò su tinte più scure e utilizzando sfondi d’oro. Nel periodo altomedievale con la diffusione del monachesimo i monasteri divennero centri della cultura europea dove negli scriptoria venivano copiate le opere antiche su pergamena.
Nella miniatura libraria dell’Europa occidentale la raffigurazione della figura umana quasi scomparve per poi essere utilizzata come elemento decorativo. In epoca tardo antica i monumenti più ricchi di immagini furono le bibbie e successivamente i vangeli. Con l’introduzione della stampa continuò per un periodo ad essere utilizzata, ma con l’andare del tempo scomparve.
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