Morte di Annibale - Studentville

Morte di Annibale

Hannibal, postquam est nuntiatuin milites regios in vestibulo esse, postico, quod devium maxime atque occultissimi exitus

erat, fugere conatus, ut id quoque occursu militum obsaeptum sensit et omnia circa clausa custodiis dispositis esse venenum,

quod multo ante praeparatum ad tales habebat casus, poposcit. “Liberemus”, inquit, “diuturna cura populum Romanum, quando

mortem senis exspectare longuin censent. Nec magnain nec memorabilem ex inermi proditoque Flamininus victoriam feret. Mores

quidem populi Romani quantum mutaverint, vel hic dies argumento erit. Horum patres Pyrrho regi, hosti armato, exercitum in

Italia habenti, ut a veneno caveret praedixerunt: hi legatum consularem, qui auctor esset Prusiae per scelus occidendi

hospitis, miserunt”. Exsecratus deinde in caput regnuinque Prusiae, et hospitales deos violatae ab eo fidei testes invocans,

poculum exhausit. Hic vitae exitus fuit Hannibalis.

Versione tradotta

Annibale, quando gli fu annunziato che i soldati del re

erano nel vestibolo, tentò la fuga attraverso un passaggio sul retro della casa, che portava all'uscita più fuori mano e

segreta, ma, appena si accorse che anche questa era presidiata da uno sbarramento di soldati e che le sentinelle erano

dislocate a tutte le porte, chiese il veleno che teneva pronto da molto tempo per una evenienza come questa. Disse: "Liberiamo

dunque da una lunghissima angoscia i Romani, se reputano troppo lungo attendere la morte di un vecchio.Ma quella che riporterà

Flaminino, su un nuomo inerme e tradito, non sarà una vittoria ne grande ne memorabile. Certo, quanto siano cambiati i costumi

del popolo romano, basterà questa giornata a comprovarlo. I padri di costoro ammonirono il re Pirro, nemico armato, insediato

con un esercito in Italia, di guardarsi dal veleno; i Romani di oggi mandano un legato consolare per spingere Prusia ad

uccidere a tradimento un ospite". Dopo aver maledetto la persona e il regno di Prusia e aver invocato gli dèi

dell'ospitalità a testimoni della lealtà violata, vuotò la tazza. In questo modo Annibale concluse la sua esistenza.

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