Chabrias Atheniensis periit bello sociali tali modo. Oppugnabant Athenienses Chium. Erat in classe Chabrias privatus, sed omnes qui in magistratu erant auctoritate anteibat, eumque magis milites quam qui praeerant aspiciebant. Quae res ei maturavit mortem. Nam, dum primus studet portum intrare gubernatoresque iubet eo dirigere navem, ipse sibi perniciei fuit; cum enim eius navis eo penetrasset, ceterae non sunt secutae. In portu, cum ille circumfusus hostium concursus strenue pugnaret, eius navis rostro percussa coepit sidere. Hinc refugere quamvis posset, si se in mare deiecisset, quia Atheniensium classes natantes excipiebat, vitam amittere maluit quam navem relinquere in qua vectus erat. Id ceteri facere noluerunt atque nando in tutum pervenerunt. At Chabrias, praestare honestam mortem existimans turpi vitae, comminus pugnans telis hostium interfectus est.
Versione tradotta
Cabria l'Ateniese morì in questo modo durante la guerra sociale. Gli Ateniesi assediavano Chio. Cabria era nella flotta come privato cittadino, ma superava in autorità tutti coloro che erano in carica, e più che di questi di lui si fidavano i soldati. Ciò affrettò la sua morte. Infatti, mentre per primo tentava di entrare nel porto e ordinava ai timonieri di dirigere lì la nave, fu di rovina a se stesso; dunque, mentre lui vi penetrava con la sua nave, le altre non lo seguirono. Nel porto, mentre lui,circondato dall'accorrere in massa dei nemici, combatteva strenuamente, la sua nave, colpita al rostro, iniziò ad affondare. Pur potendo fuggire da lì se si fosse gettato in mare, perché le flotte degli Ateniesi stavano raccogliendo i naufraghi, preferì morire piuttosto che lasciare la nave su cui era imbarcato. Gli altri non vollero fare ciò e, nuotando, si misero al sicuro. Ma Cabria,pensando che una morte onesta superasse una vita turpe, fu ucciso dalle armi dei nemici combattendo corpo a corpo.
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