Post M. Antonii adventum Cicero urbem reliquit quia Antonii iram timebat et festinanter discessit ut fuga salutem peteret. Caietam pervenit, ubi navem conscendit ut fugeret ab Italia, sed maioribus fluctibus coactus est ad litus remeare. Postquam ad villam haud procul a mare pervenit, dixit: Mortem in patria oppetam, quia tam saepe patriam a maximis facinoribus servavi et a pessimis inimicis. Statim apparent satellites triumviri armati et minaci vultu, sed ubi vidit Cicero servis imperavit ne dominum (= che non) defenderent. Satis, ait, in patria libera vixi, nolo (= non voglio) in serva vivere. Mox caput e lectica praebuit et triumviri satellites caput et manus Ciceronis, quia saepius contra Antonium scripserant, praeciderunt; deinde Antonii iussu caput et manus in rostris posuerunt ut omnes cives viderent.
Versione tradotta
Dopo l'arrivo di M. Antonio Cicerone lasciò la città poichè temeva l'ira di Antonio e si allontanò velocemente per cercare la salvezza con la fuga. Giuse a Gaeta, dove si imbarcò su una nave per fuggire dall'Italia, ma per le alte onde fu costretto a restare al lido. Dopo che giunse a casa non lontano dal mare disse: Voglio morire in patria, poichè tanto spesso ho salvato la patria da grandi delitti e dai cattivi nemici. Subito apparvero le guardie triumvire armate e con volto minaccioso ma quando Cicerone le vide comandò ai servi che non difendessero il padrone. Disse ho vissuto abbastanza in una patria libera non voglio vivere in una patria serva. Subito offrì dalla lettiga il capo e i triumviri tagliarono la testa e la mano di Cicerone, poichè molto spesso aveva scritto contro Antonio; inoltre per ordine di Antonio la testa e la mano posero nei rostri affinchè tutti i cittadini vedessero.
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