Fata mirum in modum multos viros tulerunt. Cum Aeschylus poeta in Siciliae urbe vitam degeret, e moenibus excessit, ut in aprico loco resideret. Aquila autem, quae testudinem ferebat, elusa poetae capitis splendore – erat enim calvus super eum testudinem illisit, putans caput lapidem esse. Aeschylus vehementi ictu peremptus est. Ferunt etiam Homerum in insula Io vitam amisisse non vulgari causa. Cum non tulisset se quae stionem a piscatoribus latam non solvisse, dolore absumptus est.
Versione tradotta
Le sorti portarono via molti uomini in modo singolare.
Il poeta Eschilo vivendo in una città della Sicilia, uscì dalle mura, per starsene in un luogo esposto al sole.
Ma un'aquila, che portava una tartaruga, ingannata dallo splendore del capo del poeta - era infatti calvo - battè la tartaruga sopra di lui, pensando che il capo fosse una pietra.
Eschilo per il colpo impetuoso morì.
Si narra anche che Omero fosse morto nell'isola di Io per una ragione inconsueta. Non avendo sopportato che egli stesso non riuscisse a risolvere una questione addotta dai pescatori, morì per il dolore.
- Letteratura Latina
- La Lingua delle Radici 1
- Versioni dai Libri di Esercizi