Il Sole partecipa al moto di rotazione della Galassia, spostandosi, rispetto alle stelle vicine, alla velocità di 19.7 km/s verso un punto della volta celeste detto apice del moto solare.
Inoltre possiede anch'esso, come i pianeti, un moto di rotazione intorno al proprio asse, inclinato di 7o 15' sul piano dell'eclittica, con velocità angolare variabile secondo la latitudine; infatti, trattandosi di una sfera di gas, non ruota rigidamente ma presenta una rotazione differenziale, cioè più lenta ai poli e più veloce all'equatore.
All'equatore, il periodo di rotazione è di circa 25 giorni.
Il Sole è la nostra fonte di calore, luce ed energia. Nel suo interno c'è una fornace nucleare che consuma combustibile al ritmo di miliardi di chili al secondo, fondendo protoni, cioè nuclei di atomi di Idrogeno, e liberando energia. Si tratta di una stella di dimensioni e luminosità medie, circa a metà della sua vita dopo 5 miliardi di anni di attività.
Il Sole è composto per il 90% di gas Idrogeno, poi di Elio e in piccolissime quantità di tutti gli altri elementi chimici. Ha un raggio di 695.000 km, 109 volte quello della Terra, e la sua superficie visibile, la fotosfera, ha una temperatura di circa 6000 gradi.
Un flusso di particelle formate da protoni ed elettroni viene emesso in continuazione formando il vento solare che investe tutti i pianeti. Noi distiamo dal Sole 150 milioni di km, e la sua luce impiega 8 minuti per percorrere questa distanza. La stella piu' vicina a noi dopo il Sole è Proxima Centauri, ma la sua luce per raggiungerci deve viaggiare per più di 4 anni.
Il Sole visto ai raggi X. La sua superficie si presenta granulosa a causa dei moti convettivi che fanno affiorare dall'interno bolle di gas incandescente. Nella zona esterna, la corona, si vede una grande protuberanza.
(NASA-Skylab)
Particolare di una protuberanza. Queste strutture si formano da enormi concentrazioni di gas della corona solare che hanno minore temperatura rispetto all'ambiente circostante. Si possono estendere per milioni di km. L'immagine è stata ottenuta con un coronografo, strumento che occulta il disco del Sole per evidenziare i particolari esterni.
(NASA-Skylab)
L'energia prodotta per fusione nel nucleo è portata verso l'esterno da processi di assorbimento e riemissione nella zona radiativa e poi dai moti convettivi del materiale gassoso che sale verso la superficie e raffreddandosi risprofonda. Questi moti generano campi magnetici che si manifestano all'esterno con la formazione delle macchie, delle protuberanze, e di altre forme di attività.
Sequenza dell'eclisse totale di Sole dell'11 luglio 1991, fotografata dal Messico.
(Foto R. Crippa)
Eclisse totale di Sole dell'11 luglio 1991. Quando il Sole, la Luna e la Terra si trovano allineati in determinate posizioni relative, il disco della Luna arriva a nascondere totalmente la vista del Sole per alcuni minuti, lasciando sulla Terra una zona d'ombra. In questi momenti è possibile osservare più chiaramente la corona solare, che rappresenta l'atmosfera della nostra stella, e il fenomeno delle protuberanze.
(Foto R. Crippa)
In questa fase finale dell'eclisse di Sole del 18 marzo 1988 si vede il disco del Sole ancora parzialmente coperto, mentre la sua superficie mostra chiaramente le macchie solari, osservate per la prima volta da Galileo.
(Foto V. Maffei, A. Mormando, A. Possenti)
Uno dei più estesi gruppi di macchie solari della storia moderna: quello dell'Aprile-Maggio 1947. Le macchie sono aree di attività particolare della fotosfera, legate al campo magnetico, che possono durare fino ad alcune settimane e tendono a formarsi con un periodo ciclico undecennale che sembrerebbe influenzare il clima terrestre. Dal loro spostamento regolare Galileo capi' che il Sole ruota sul proprio asse.
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