Dum copiae porsenae romam obsident, ingens erat in urbe frumenti et omnium ciborum inopia. Tunc caius caius mucius ad etruscus devenire statuit et regem occidere. Ad castra hostium pervenerat, dum regis scriba stipendia militibus solvi. Scribae vestis similis regiis ornamentis erat mucius ministrum pro rege necavit. Statim satellites percussorem comprehedentur et ad porsenam duxerunt. Ubi coram rege fuit, sic mucius dixit:splendidum scribae tui ornamentum dexteram meam in errorem induxit, quam ego nunc igne puniam. Ut talia verba dixit dexteram in proximum foculum iniecit et, dum ignis ardet, sine ullo lamento vulnera ustionis toleravit.
Versione tradotta
Mentre le truppe di Porsenna, re degli Etruschi, assediavano Roma, in città c'era una grande scarsità di frumento e di ogni cibo. Allora Gaio Muzio decise di recarsi dagli Etruschi e di uccidere il re. Giunse all'accampamento dei nemici, mentre lo scriba del re pagava gli stipendi ai soldati. La veste dello scriba era simile agli abbigliamenti del re e Muzio uccise il ministro al posto del re. Subito le guardie catturarono l'assassino e lo condussero da Porsenna. Non appena fu di fronte al re, Muzio disse così: "Lo splendido vestito del tuo scriba ha indotto in errore la mia mano destra, che io adesso punirò nel fuoco". Dopo aver detto tali parole, mise la mano destra nel focolare vicino e, mentre il fuoco ardeva, senza nessun lamento sopportò le ferite dell'ustione.
- Letteratura Latina
- Nova Officina
- Versioni dai Libri di Esercizi