Quid de Neronis spectaculis dicam? Maxime autem popularitate efferebatur, omnium aemulus, qui quoquo modo animum vulgi moverent. Exiit opinio post scaenicas coronas proximo lustro descensurum eum esse ad Olympiam inter athletas; nam et luctabatur assidue nec aliter certamina gymnica tota Graecia spectaverat quam brabeutarum more in stadio humi assidens ac, si qua paria longius recessissent, in medium manibus suis protrahens. Utinam optimus princeps fuisset potius quam optimus auriga! Tum vero putares, quia Nero Apollinem cantu, Solem aurigando aequiperare existimaretur, eum velle imitari et Herculis facta: praeparatumque leonem aiunt, quem vel clava vel brachiorum nexibus in amphitheatri harena spectante populo nudus elideret.
Versione tradotta
Che cosa potrei dire delle esibizioni di Nerone? Teneva soprattutto alla popolarità, geloso di tutti quelli che in qualche modo incontrassero il favore del popolo. Corse voce che, dopo i successi (lett. le palme) teatrali, nel lustro successivo sarebbe disceso (nellarena) tra gli atleti nei giochi olimpici (lett. a Olimpia); infatti si esercitava regolarmente nella lotta e non aveva assistito altrimenti a concorsi ginnici in tutta la Grecia se non come fanno gli arbitri (lett. secondo lusanza degli arbitri), standosene seduto per terra nello stadio e, se alcune coppie si fossero allontanate troppo, rinviando(le) con le sue stesse mani nel mezzo (dellarena). Magari fosse stato un ottimo imperatore piuttosto che un ottimo auriga! Allora veramente si sarebbe (lett. avresti) potuto credere, giacché Nerone era ritenuto eguagliare Apollo nel canto e il Sole nella corsa (lett. nel correre) con i carri, che volesse imitare anche le imprese di Ercole: dicono che egli, nudo, nellarena dellanfiteatro, in presenza del popolo, avrebbe dovuto uccidere (lett. avrebbe ucciso) con una clava o con la stretta (nexibus: forze) delle braccia un leone già fatto preparare (preparatum: preparato).
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