Reversus e Graecia Neapolim, quod in ea primum artem protulerat, albis equis introiit disiecta parte muri, ut mos hieronicarum est; simili modo Antium, inde Albanum, inde Romam; sed et Romam eo curru, quo Augustus olim triumphaverat, et in veste purpurea distinctaque stellis aureis chlamyde coronamque capite gerens Olympiacam, dextra manu Pythiam, praeeunte pompa ceterarum cum titulis, ubi et quos cantionum quove fabularum argumento vicisset, sequentibus currum ovantium ritu plausoribus, Augustianos militesque se triumphi eius clamitantibus. Dehinc diruto Circi Maximi arcu per Velabrum Forumque Palatium et Apollinem petit. Incedenti passim victimae caesae sunt sparso per vias identidem croco ingestaeque aves ac lemnisci et bellaria. Sacras coronas in cubiculis circum lectos posuit, item statuas suas citharoedico habitu, qua nota etiam nummum percussit.
Versione tradotta
Essendo rientrato dalla Grecia a Napoli, nella quale per primo aveva mostrato il suo talento, distrutta una parte delle mura, entrò con i cavalli bianchi, come è abitudine per i vincitori dei giochi sacri; in un modo simile (entrò) ad Anzio, poi ad Albano, poi a Roma; ma a Roma con quel carro, con il quale un tempo Augusto era entrato in trionfo, e in una veste purpurea e un mantello fregiato di stelle dorate, e portando la corona olimpica sul capo, mentre nella mano destra quella pitica, essendo preceduto da un corteo di tutte le altre (corone), con i certificati onorifici, dove e chi avesse superato anche nel soggetto dei canti o delle commedie, mentre gli applauditori che seguivano il carro, secondo il rito delle ovazioni, si proclamavano a gran voce come gli Augustiani e i soldati del suo trionfo. Quindi, demolito un arco del Circo Massimo, attraverso il Velabro e il Foro si diresse verso il Palatino, verso il tempio di Apollo. A lui che passava, ovunque si sacrificavano vittime, sparso il croco ugualmente per tutte le strade, offerti uccelli, fasce e dolciumi. Depositò le sacre corone nelle stanze intorno ai letti, allo stesso modo (depositò) le sue statue vestito da citaredo, e con questo conio battè moneta.
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