NIETZSCHE, LA NASCITA DELLA TRAGEDIA: RIASSUNTO. Leggi il riassunto de La nascita della Tragedia di Nietzsche. – La nascita della tragedia, pubblicata nel dicembre del 1871 è l’opera in cui Nietzsche si propone di indagare la crisi caratterizzante il mondo occidentale del suo tempo. Per mezzo di un sapere proveniente da diversi ambiti, da quello filologico a quello estetico, il filosofo tedesco procede con l’analisi delle origini e delle caratteristiche della tragedia greca.
LA NASCITA DELLA TRAGEDIA: APOLLINEO E DIONISIACO. Forma d’arte nata nel quinto secolo a.C., la tragedia è infatti, secondo l’autore, l’incontro fra due mondi fino ad allora rimasti separati: l’apollineo e il dionisiaco.
Nel corso dell’opera questi due termini vengono associati alla ragione e all’istinto, alle forme armoniche e precise della scultura e all’indeterminatezza unitaria della musica, e vengono utilizzate per evidenziare la duplicità caratterizzante la realtà cosi come l’esperienza artistica.
Secondo l’analisi che Nietzsche fa della tragedia, rifacendosi in particolare all’Edipo re di Sofocle e al Prometeo di Eschilo, la grandezza di questa forma d’arte sta proprio nel rappresentare il passaggio da duplicità a unità; l’incontro fra Apollo, divinità della ragione e della distinzione, e Dioniso, colui che è in grado di ricondurre l’uomo all’indistinto caos originario, avviene per mezzo del coro e dei dialoghi degli attori. E’ proprio la parte corale e musicale, quindi dionisiaca, della tragedia ad attirare maggiormente l’attenzione del filosofo; in essa viene colta tutta la tragicità dell’esistenza e, sostenuta dal dialogo poetico, accompagna l’eroe verso “lo spezzarsi dell’individuo e il suo unificarsi con l’essere originario”. Edipo ad esempio, è costretto ad abbandonare ciò che pensava di sé e del mondo dopo aver scoperto di aver ucciso suo padre e sposato sua madre. Si priverà della vista e abbandonerà il trono cominciando a vagabondare.
RIASSUNTO LA NASCITA DELLA TRAGEDIA DI NIETZSCHE: LA TRAGEDIA GRECA. L’analisi di Nietzsche prosegue sottolineando il principale motivo della decadenza della tragedia attica, dell’allontanamento dalla bellezza del vissuto: Socrate o, meglio, il suo pensiero. Rifacendosi soprattutto al lavoro di Euripide, il filosofo tedesco sottolinea come sia stato un pensiero devoto alla logica e a un “istinto [che] si trasforma in un critico” ad allontanare la tragedia e l’uomo occidentale dal contatto col senso di tragicità dell’esistenza. “La frattura” avviene quindi nel momento in cui il pensiero logico/critico cresce al punto da far perdere all’uomo il contatto col dionisiaco, la forza motrice della Vita, il sapere con cui si è in grado di cogliere il senso dell’esistenza; la totalità di quest’ultima non può infatti essere compresa tramite una ragione che, dimenticandosi delle passioni, ha la presunzione di affermare che tutto sia spiegabile.
Cerchi altri appunti, riassunti o temi svolti? Rivolgiti a noi! Iscriviti al gruppo Sos Compiti: riassunti e temi svolti
- Filosofia