Il poeta e saggista inglese Stephen Spender (1909-1995) ci porta nel mondo dell’amore e della separazione, tanto vissuto intensamente il primo, quanto forte e cocente la seconda.
La poesia No, non una sola parola… è contenuta nella raccolta I giorni dell’abbondanza del 1969 e la voluttà dell’amore, come anche la brusca e dolorosa separazione, sono rappresentate da un perpetuo saliscendi (dalle colline, dagli alberi, dalle scale), ma anche dal ricorso alla figura retorica dell’enjambement che ci fa quasi fermare nel corso della lettura e procrastinare il momento del pianto.
No, non una sola parola…
No, non una sola parola t’ho sospirato.
Assieme salivamo. Ogni sentimento
di colline era fatto. Un inaudito
arboreo segno, d’agreste pace monumento.Ma il dì appresso, affannando, incespicando
per buie scale, nella stanza
irrompendo, la porta spalancata, io seppi.
Oh, vuote pareti, carcasse di libri, grigie sedie, tutto
mi si frantumò in capo, e per te pianse.
Foto | Alessandra Cimatti
- Tesine