Talis est igitur ordo actionum adhibendus, ut,
quemadmodum in oratione constanti, sic in vita omnia sint apta inter se et convenientia: turpe (est) enim valdeque vitiosum in
re severa convivio digna aut delicatum aliquem inferre sermonem. Bene Pericles, cum haberet collegam in praetura Sophocles
poetam iique de communi officio convenissent et casu formosus puer praeteriret dixissetque Sophocles:”O puer pulchrum,
Pericle!”. “At enim praetorem, Sophocle, decet non solum manus, sed etiam oculos abstinetes habere”. Atqui hoc idem Sophocles
si in athletarum probatione dixisset, iusta reprehensione caruisset. Tanta vis est loci et temporis, ut, si qui, cum causam sit
acturus, in itinere aut in ambulatione secum ipse meditetur, non reprehendatur; at hoc idem si in convivio faciat, inhumanus
videatur inscita temporis.
Versione tradotta
Tale è allora lordine dei gesti da applicarsi, che
come in unorazione solenne, così nella vita tutte le cose sono adatte tra loro e convenienti: infatti (è) turpe e molto
vizioso introdurre un discorso frivolo o cose degne di un banchetto in una situazione seria. Opportunamente Pericle, avendo
come collega in pretura il poeta Sofloche ed essendosi essi incontrati per il comune lavoro e passando per caso un bel
fanciullo e avendo Sofocle detto:"O che bel fanciullo, Pericle!". "Ma infatti si addice al pretore, Sofocle, avere non solo la
mani ma anche gli occhi astinenti". Eppure se Sofocle avesse detto questa stessa cosa nellispezione agli atleti, si sarebbe
tenuto lontano dal giusto rimprovero. Tanta è limportanza del luogo e del tempo, che, se qualcuno, avendo intenzione di
difendere una causa, in viaggio o durante una passeggiata, egli stesso pensasse con sé, fa questa stessa cosa in un banchetto
sembrerebbe maleducato per la mancanza di senso dellopportunità.