Ognuno esalta la propria vita - Studentville

Ognuno esalta la propria vita

Alienam vitam interdum contemnimus et nostram extollimus, sed iniuste. Merula in parva cavea captiva erat, sed suaviter cantabat. Procul luscinia bestiolam captivam vidit, ad caveam appropinquavit et ita dixit: «Misera, cur laeta es et cantitas? In cavea vitam miseram agis!» Merula respondit: «Vita mea, luscinia, misera non est, at serena; nam quotidie matrona, mea domina, multam aquam limpidam et escam copiosam mihi praebet, tu contra in silvis volas, insidiis obnoxia es nec semper escam tuam comparas. Nimia licentia saepe beata non est».

Versione tradotta

Talvolta disprezziamo la vita altrui e esaltiamo la nostra, ma ingiustamente. Un merlo era rinchiuso in una piccola gabbia, ma cantava soavemente. Da lontano un usignolo vide la bestiola prigioniera, si avvicinò alla gabbia e così parlò: "Povera, perché sei felice e continui a cantare? In gabbia conduci una vita misera!" Il merlo rispose: "La mia vita, usignolo, non è misera, ma serena; infatti ogni giorno la matrona, mia padrona, mi offre molta acqua fresca e abbondante cibo, tu invece voli nei boschi, sei esposta ai pericoli e non sempre procuri il tuo cibo. Troppa libertà spesso non è beata".

  • Letteratura Latina
  • Lingua Magistra 1
  • Versioni dai Libri di Esercizi

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