Abstract – scaricare il file per l´appunto completo
Ombre Si potrebbe parlare a questo proposito di una semplice applicazione della teoria delle intersezioni: infatti si ha intersezione fra un solido reale, quello di cui vogliamo studiare l’ombra, con un solido ideale costituito da un fascio di raggi di luce, supposti paralleli ed inclinati di 45° rispetto ai tre piani di proiezione ortogonali, con provenienza dalla sinistra del oggetto. Il contorno definito da questa intersezione delimitata la zona illuminata da quella in ombra. Si potranno distinguere un’ombra propria dell’oggetto cioè le zone in ombra dell’oggetto stesso, ed un’ombra portata, causata dall’oggetto su piani ad esso vicini. In proiezione ortogonale la determinazione esatta non presenta difficoltà fig. 19a e fig. 19b fig.19 b fig.19 a Analogamente è possibile giungere a rappresentazione precise in assonometria e prospettiva, ma poiché lo scopo principale del disegno dell’ombra è l’esaltazione dell’oggetto raffigurato, ci si limita ad un ombreggiatura ad intuito. Ritenendo cioè di avere una sorgente luminosa posta in alto a sinistra dell’oggetto si scuriscono le parti in ombra fig. 19c, senza curarsi eccessivamente dell’esattezza fig. 20a e fig. 20b fig.19 c fig.20a fig.20b RAPPRESENTAZIONE DI OGGETTI SECONDO LE NORME DEL DISEGNO TECNICO Convenzioni e regole generali Le varie regole di rappresentazione viste nei capitoli dedicati al disegno geometrico subiscono adattamenti ed applicazioni particolari nel caso del, disegno tecnico, sempre allo scopo di renderlo più semplice e chiaro nell’esecuzione e nell’interpretazione. Rappresentazione di organi meccanici Gli organi meccanici vengono rappresentati per l’esecuzione quasi sempre secondo le proiezioni ortogonali, secondo le convenzioni seguenti. fig.1afig.1b Si pensi di collocare nello spazio l’oggetto da rappresentare entro un cubo fig.1a: proiettando l’oggetto stesso sulle sei facce interne del cubo e aprendo quest’ultimo, sviluppando su un unico piano, ottenendo l’insieme di sei viste fig.1b: 1) vista anteriore o principale (proiezione verticale) 2) vista da destra (proiezione laterale sinistra) 3) vista dall’alto o pianta (proiezione orizzontale inferiore) 4) vista da sinistra (proiezione laterale destra) 5) vista dal basso (proiezione orizzontale superiore) 6) vista posteriore (proiezione anteriore) La fig.2 rappresenta una piastra nervata nelle tre viste principali. Come si può notare non sono state tracciate le linee di costruzione né le linee delimitanti i piani di proiezione. Le tre viste però possono essere collegate fra loro mediante degli assi di simmetria. Fra le viste però dovrà esserci corrispondenza, e dovranno sempre essere nelle posizioni reciproche di fig.1b. fig. 2 Se l’oggetto è di forma semplice si possono eseguire solamente solo due viste, quelle di fronte e quelle di fianco, oppure quella in pianta (fig.3 e 4). La rappresentazione si può limitare ad una sola vista, nei corpi di sezione prismatica, incorporando la sezione nel disegno del pezzo (fig. 5). Prima di rappresentare un pezzo lo si deve osservare attentamente al fine di poterlo rappresentare con il minimo numero di proiezioni, per scegliere come vista principale quella che dia in modo più chiaro e completo l’idea generale del pezzo e per disporre convenientemente le viste necessarie. fig.3fig. 4fig.5 Particolari accorgimenti permettono di evitare la rappresentazione di talune viste; ad esempio la fig.6 indica un particolare di tubazione nel quale il ribaltamento di una vista semplificata notevolmente il disegno. Altrettanto si può dire riguardo all (segue nel file da scaricare)
- Geometria