Itaque M. Antonius, cui vel primas eloquentiae
patrum nostrorum tribuebat aetas, vir natura peracutus et prudens, in eo libro quem unum reliquit disertos ait se vidisse
multos, eloquentem omnino neminem. Insidebat videlicet in eius mente species eloquentiae, quam cernebat animo, re ipsa non
videbat. Vir autem acerrimo ingenio–sic enim fuit–multa et in se et in aliis desiderans neminem plane qui recte appellari
eloquens posset videbat.
Versione tradotta
Per questo Marco Antonio, a
cui la generazione di nostri padri assegnava il primato in eloquenza, uomo acutissimo per natura e esperto in materia, dice in
quel libro, l'unico che ci ha lasciato, di aver conosciuto molti uomini abili a parlare, ma nessuno veramente eloquente.
Indubbiamente egli aveva nella sua mente un certo tipo di eloquenza, che vedeva bene col suo spirito, ma non trovava nella
realtà. Da quell'uomo intelligentissimo che era, egli notava molti difetti e nella sua e nell'altrui eloquenza: per
questo non vedeva chi potesse con merito fregiarsi del nome di oratore.
- Letteratura Latina
- Orator di Cicerone
- Cicerone