Porsenna, rex Etruscorum, cum Tarquinios in urbem restituere temptaret et primo impetu Ianiculum cepisset, Horatius Cocles (tali cognomine, quod in alio proelio oculum amiserat) pro Ponte Sublicio stetit et aciem hostium solum sustinuit, donec pons a tergo interrumperetur, cum quo in Tiberim cecidit et armatus ad suos trasnavit. Ob hoc ei tantum agri publice datum, quantum uno die ambire vomere potuisset. Statua quoque ei Vulcanali posita est.
Versione tradotta
Porsenna, re degli Etruschi, tentando di ricollocare i Tarquini a Roma e avendo occupato, in un primo attacco, il Gianicolo, Orazio Coclite (con questo soprannome poiché aveva perso un occhio in un'altra battaglia) stette davanti al ponte Sublicio e affrontò da solo la schiera dei nemici, finché il ponte non crollò alle spalle, con il quale cadde nel Tevere, e armato nuotò fino ai suoi compagni. Per questo a lui fu dato tanto terreno pubblico quanto avesse potuto solcare col vomere in un giorno. Anche una statua di Vulcano fu innalzata per lui.
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