Conon
Atheniensis Peloponnesio bello accessit ad rem publicam in eoque eius opera magni fuit. Nam et praetor pedestribus exercitibus
praefuit et praefectus classis magnas mari victorias gessit. Quas ob causas praecipuus ei honos habitus est. Namque omnibus
unus insulis praefuit; in qua potestate Pheras cepit coloniam Lacedaemoniorum. Fuit etiam extremo Peloponnesio bello praetor
cum apud Aegos flumen copiae Atheniensium a Lysandro sunt devictae. Sed tum afuit eoque peius res administrata est. Nam et
prudens rei militaris et diligens erat imperator. Itaque nemini erat his temporibus dubium si adfuisset illam Atheniensis
calamitatem accepturos non fuisse.
Versione tradotta
Conone
Ateniese si avvicinò alla politica durante la guerra del Peloponneso e in essa la sua opera fu di grande importanza. Infatti
come comandante fu a capo degli eserciti di terra e, come comandante anche della flotta, riportò grandi vittorie negli scontri
su mare. Per questa ragione fu onorato in modo particolare. Infatti da solo governò su tutte le isole; e mentre esercitava
questa autorità conquistò Fere, colonia degli Spartani. .Fu anche comandante nell'ultima fase della guerra del Peloponneso,
quando presso Egospotami le truppe degli Ateniesi furono sconfitte da Lisandro. Ma allora non fu presente e per questo la
battaglia fu diretta piuttosto male: lui infatti era un comandante pratico dell'arte militare e coscienzioso. .Così nessuno in
quel tempo dubitò che se lui fosse stato presente gli Ateniesi non avrebbero subito quella gravosa sconfitta.
- Letteratura Latina
- Conon di Cornelio Nepote
- Cornelio Nepote