Eumenes - Paragrafo 10 - Studentville

Eumenes - Paragrafo 10

Sic Eumenes callidum imperatorem vicit consilio celeritatemque impedivit eius neque

tamen multum profecit. Nam invidia ducum cum quibus erat perfidiaque Macedonum veteranorum cum superior proelio discessisset

Antigono est deditus cum exercitus ei ter ante separatis temporibus iurasset se eum defensuram neque umquam deserturum. Sed

tanta fuit nonnullorum virtutis obtrectatio ut fidem amittere mallent quam eum non perdere. Atque hunc Antigonus cum ei

fuisset infestissimus conservasset si per suos esset licitum quod ab nullo se plus adiuvari posse intellegebat in iis rebus

quas impendere iam apparebat omnibus. Imminebant enim Seleucus Lysimachus Ptolemaeus opibus iam valentes cum quibus ei de

summis rebus erat dimicandum. Sed non passi sunt ii qui circa erant quod videbant Eumene recepto omnis prae illo parvi

futuros. Ipse autem Antigonus adeo erat incensus ut nisi magna spe maximarum rerum leniri non posset.

Versione tradotta

Così Eumene vinse in accortezza quel comandante astuto e

frenò la sua rapida marcia, ma tuttavia non ne trasse un grande vantaggio. Infatti per l'ostilità dei comandanti che erano

con lui e per il tradimento dei veterani macedoni, pur essendo uscito vincitore dalla battaglia, fu consegnato ad Antigono,

sebbene l'esercito in precedenza per ben tre volte in circostanze diverse gli avesse giurato che lo avrebbe difeso e non lo

avrebbe mai abbandonato. Ma tanto grande fu l'invidia di alcuni per i suoi meriti, che preferirono venir meno al giuramento

pur di mandarlo in rovina. Ed Antigono, che pur gli era stato acerrimo nemico, gli avrebbe salvato la vita, se gli fosse stato

permesso dai suoi, perché capiva che nessuno poteva essergli di maggior aiuto in quelle vicende che già, come era chiaro a

tutti, sovrastavano: incombevano infatti minacciosi Selèuco, Lisímaco, Tolomèo, già potenti, coi quali doveva scontrarsi per la

supremazia. Ma non lo permisero quelli che stavano intorno a lui, perché vedevano che, una volta accolto Eumene, di fronte a

lui tutti avrebbero contato ben poco. D'altronde lo stesso Antigono era così adirato, che non poteva placarsi, se non con una

grande speranza di grandissimi vantaggi

  • Letteratura Latina
  • De viris illustribus (Eumenes) di Cornelio Nepote
  • Cornelio Nepote
  • De viris illustribus

Ti potrebbe interessare

Link copiato negli appunti