Equidem ex omnibus rebus quas mihi aut fortuna aut natura tribuit, nihil
habeo quod cum amicitia Scipionis possim comparare. In hac mihi de re publica consensus, in hac rerum privatarum consilium, in
eadem requies plena oblectationis fuit. Numquam illum ne minima quidem re offendi, quod quidem senserim, nihil audivi ex eo
ipse quod nollem; una domus erat, idem victus, isque communis, neque solum militia, sed etiam peregrinationes rusticationesque
communes.
Versione tradotta
E invero, di
tutte le cose che o la fortuna o la natura mi ha dato, nulla ho che io possa paragonare all'amicizia di Scipione. In essa
c'era l'accordo sulle questioni politiche, in essa il consiglio per gli affari privati, in essa infine un riposo colmo di
dilettevoli svaghi. Mai io lo offesi, ch'io mi sia accorto, nella più piccola cosa, né da lui a mia volta udii cosa ch'io
non volessi; una era la casa, medesimo il modo di vivere; di più, il cibo preso insieme, e non solo fatto insieme il servizio
militare, ma anche i viaggi e le villeggiature.
- Letteratura Latina
- De Amicitia di Cicerone
- Cicerone