Pro Milone, Paragrafo 104 - Studentville

Pro Milone, Paragrafo 104

O di immortales! fortem et a vobis iudices conservandum virum! ‘Minime minime’ inquit. ‘Immo vero poenas ille debitas luerit: nos subeamus si ita necesse est non debitas.’ Hicine vir patriae natus usquam nisi in patria morietur? aut si forte pro patria? Huius vos animi monumenta retinebitis corporis in Italia nullum sepulcrum esse patiemini? Hunc sua quisquam sententia ex hac urbe expellet quem omnes urbes expulsum a vobis ad se vocabunt?

Versione tradotta

0 dèi immortali, che uomo forte e degno d'essere assolto da voi, giudici! "No, no - egli dice -; anzi, al contrario, è meglio che egli abbia scontato la pena meritata ed io ne subisca, se così è necessario, una immeritata". Un uomo simile, nato per la patria, morirà in un luogo diverso dalla patria o, se lo vuole la sorte, non per la patria? E voi, conserverete il ricordo della sua grande anima e permetterete che in Italia non esista un sepolcro per il suo corpo? Ci sarà qualcuno che col suo voto caccerà da questa città un uomo che, da voi bandito, tutte le città chiameranno a sé?

  • Letteratura Latina
  • Pro Milone di Cicerone
  • Cicerone

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