Census nostros requiris scilicet. Est enim obscurum proximis censoribus hunc cum clarissimo imperatore L. Lucullo apud exercitum fuisse; superioribus cum eodem quaestore fuisse in Asia; primis Iulio et Crasso nullam populi partem esse censam. Sed–quoniam census non ius civitatis confirmat ac tantum modo indicat eum qui sit census [ita] se iam tum gessisse pro cive–eis temporibus quibus tu criminaris ne ipsius quidem iudicio in civium Romanorum iure esse versatum et testamentum saepe fecit nostris legibus et adiit hereditates civium Romanorum et in beneficiis ad aerarium delatus est a L. Lucullo pro consule.
Versione tradotta
Tu giustamente esigi la presentazione dei nostri registri; infatti non è di dominio pubblico il fatto che Archia al tempo dell'ultimo censimento si trovava al seguito dell'illustre generale Lucullo, che durante il censimento precedente si trovava in Asia con Lucullo in veste di questore e che al tempo del primo censimento ad opera di Giulio e Crasso nessuna parte della popolazione era stata censita. Ma giacché il censimento non prova la legittima cittadinanza, ma indica soltanto che il censito già allora si comportò da cittadino, questo, che tu accusi di non aver goduto affatto dei diritto di cittadinanza romana, a quei tempi non solo fece spesso testamento secondo le nostre procedure legali, ma entrò in possesso di eredità e anzi il suo nome fu persino proposto dal proconsole L. Lucullo all'erario per un pubblico ringraziamento.
- Letteratura Latina
- Pro Archia Poeta di Cicerone
- Cicerone