Ceteris in rebus statim ab initio principatus usque ad exitum civilis et
clemens mediocritatem pristinam neque dissimulavit umquam ac frequenter etiam prae se tulit. Quin et conantis quosdam originem
Flavii generis ad conditores Reatinos comitemque Herculis cuius monimentum exstat Salaria via referre irrisit ultro. Adeoque
nihil ornamentorum extrinsecus cupide appetivit ut triumphi die fatigatus tarditate et taedio pompae non reticuerit merito se
plecti qui triumphum quasi aut debitum maioribus suis aut speratum umquam sibi tam inepte senex concupisset. Ac ne tribuniciam
quidem potestatem et patris patriae appellationem nisi sero recepit. Nam consuetudinem scrutandi salutantes manente adhuc bello
civili omiserat.
Versione tradotta
Nelle altre cose, dall’inizio del principato fino alla
fine, fu civile e clemente, non nascose mai loriginaria umiltà, e spesso anzi la vantò. E, tentando alcuni di riportare l
origine della famiglia Flavia ai fondatori di Rieti e a un compagno di Ercole, la cui tomba si trova ancora sulla via Salaria,
ne rise spontaneamente. Non ricercò avidamente nessun ornamento esteriore tanto che il giorno del suo trionfo, affaticato dalla
lentezza e dalla noia della sfilata, non tacque che era stato giustamente punito lui che, già vecchio, aveva desiderato così
follemente il trionfo, come dovuto ai suoi antenati o mai sperato». E non accettò neppure il potere tribunizio e il titolo di
padre della patria, se non molto tardi. Infatti aveva soppresso labitudine di perquisire quelli che venivano a salutarlo,
imperversando ancora la guerra civile.
- Letteratura Latina
- Divus Vespasianus di Svetonio
- Svetonio