Sint igitur
astrologorum percepta huius modi: ‘Si quis (verbi causa) oriente Canicula natus est, is in mari non morietur.’ Vigila,
Chrysippe, ne tuam causam, in qua tibi cum Diodoro, valente dialectico, magna luctatio est, deseras. Si enim est verum, quod
ita conectitur: ‘Si quis oriente Canicula natus est, in mari non morietur’, illud quoque verum est: ‘Si Fabius oriente
Canicula natus est, Fabius in mari non morietur.’ Pugnant igitur haec inter se, Fabium oriente Canicula natum esse, et
Fabium in mari moriturum; et quoniam certum in Fabio ponitur, natum esse eum Canicula oriente, haec quoque pugnant, et esse
Fabium, et in mari esse moriturum. Ergo haec quoque coniunctio est ex repugnantibus: ‘Et est Fabius, et in mari Fabius
morietur’, quod, ut propositum est, ne fieri quidem potest. Ergo illud: ‘Morietur in mari Fabius’ ex eo genere est,
quod fieri non potest. Omne ergo, quod falsum dicitur in futuro, id fieri non potest.
Versione tradotta
I principi degli astrologi saranno pressappoco in
questo modo: «Se uno, ad esempio, è nato al levarsi della Canicola, costui non morirà in mare ». Sta' attento, Crisippo, a
non perdere la tua causa, nella quale devi sostenere una lotta acerrima con Diodoro, che è un temibile dialettico. Infatti, se
è vera questa proposizione condizionale : «Se uno è nato al levarsi della Canicola, costui non morirà in mare», allora è vera
anche questa: «Se Fabio è nato al levarsi della Canicola, Fabio non morirà in mare». Sono dunque incompatibili le affermazioni
«Fabio nato al levarsi della Canicola» e «Fabio morirà in mare»; e poiché si dà per certo, a proposito di Fabio, che sia nato
al sorgere della Canicola, anche queste altre affermazioni sono incompatibili fra loro, «Fabio esiste» e «Fabio morirà in
mare». Quindi anche questa congiuntiva è formata da affermazioni incompatibili fra loro: «e Fabio esiste e Fabio morirà in
mare», il che, posto in questi termini, è assolutamente impossibile. Allora «Fabio morirà in mare» appartiene al genere di
affermazioni di cose impossibili. E dunque tutto ciò che di falso viene affermato sul futuro, è impossibile.
- Letteratura Latina
- De Fato di Cicerone
- Cicerone