«Sed quo sis, Africane, alacrior ad tutandam rem publicam, sic habeto, omnibus, qui patriam
conservaverint, adiuverint, auxerint, certum esse in caelo definitum locum, ubi beati aevo sempiterno fruantur; nihil est enim
illi principi deo, qui omnem mundum regit, quod quidem in terris fiat, acceptius quam concilia coetusque hominum iure sociati,
quae ‘civitates’ appellantur; harum rectores et conservatores hinc profecti huc revertuntur.».
Versione tradotta
«Ma perché tu, Africano, sia più sollecito nel difendere lo Stato, tieni ben presente quanto segue: per tutti
gli uomini che abbiano conservato gli ordinamenti della patria, si siano adoperati per essa, l’abbiano resa potente, è
assicurato in cielo un luogo ben definito, dove da beati fruiscono di una vita sempiterna. A quel sommo dio che regge tutto
l’universo, nulla di ciò che accade in terra è infatti più caro delle unioni e aggregazioni di uomini, associate sulla base
del diritto, che vanno sotto il nome di città: coloro che le reggono e ne custodiscono gli ordinamenti partono da questa zona
del cielo e poi vi ritornano».
- Letteratura Latina
- Somnium Scipionis di Cicerone
- Cicerone