Somnium Scipionis Paragrafo 13: versione svolta - StudentVille

Somnium Scipionis, Paragrafo 13

«Sed quo sis, Africane, alacrior ad tutandam rem publicam, sic habeto, omnibus, qui patriam

conservaverint, adiuverint, auxerint, certum esse in caelo definitum locum, ubi beati aevo sempiterno fruantur; nihil est enim

illi principi deo, qui omnem mundum regit, quod quidem in terris fiat, acceptius quam concilia coetusque hominum iure sociati,

quae ‘civitates’ appellantur; harum rectores et conservatores hinc profecti huc revertuntur.».

Versione tradotta

«Ma perché tu, Africano, sia più sollecito nel difendere lo Stato, tieni ben presente quanto segue: per tutti

gli uomini che abbiano conservato gli ordinamenti della patria, si siano adoperati per essa, l’abbiano resa potente, è

assicurato in cielo un luogo ben definito, dove da beati fruiscono di una vita sempiterna. A quel sommo dio che regge tutto

l’universo, nulla di ciò che accade in terra è infatti più caro delle unioni e aggregazioni di uomini, associate sulla base

del diritto, che vanno sotto il nome di città: coloro che le reggono e ne custodiscono gli ordinamenti partono da questa zona

del cielo e poi vi ritornano».

  • Letteratura Latina
  • Somnium Scipionis di Cicerone
  • Cicerone

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