Pro Milone, Paragrafo 13 - Studentville

Pro Milone, Paragrafo 13

Hanc vero quaestionem etsi non est iniqua numquam tamen senatus constituendam putavit. Erant enim leges erant quaestiones vel de caede vel de vi; nec tantum maerorem ac luctum senatui mors P. Clodi adferebat ut nova quaestio constitueretur. Cuius enim de illo incesto stupro iudicium decernendi senatui potestas esset erepta de eius interitu quis potest credere senatum iudicium novum constituendum putasse? Cur igitur incendium curiae oppugnationem aedium M. Lepidi caedem hanc ipsam contra rem publicam senatus factam esse decrevit? quia nulla vis umquam est in libera civitate suscepta inter civis non contra rem publicam.

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Quanto, poi, a questo tipo di tribunale, anche se esso non è illegale, tuttavia mai il senato ha ritenuto di doverlo costituire: esistevano già le leggi, esistevano i tribunali per i reati di omicidio o di violenza, e la morte di Publio Clodio non apportava al senato un dolore e un lutto tanto grandi da rendere necessaria l'istituzione di un tribunale speciale. E chi potrebbe credere che il senato abbia ravvisato la necessità d'istituire un tribunale straordinario per giudicare sulla morte di Clodio, mentre gli era stato sottratto il potere di creare un tribunale per giudicare in merito al suo sacrilego adulterio? Perché, dunque, il senato ha decretato che l'incendio della curia, l'assalto alla casa di Marco Lepido e questa stessa uccisione sono stati dei reati contro l'ordine pubblico? Perché in uno stato democratico non c'è mai violenza fra i cittadini che non sia un reato contro l'ordine pubblico.

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