Pro Archia Poeta, Paragrafo 14 - Studentville

Pro Archia Poeta, Paragrafo 14

Nam nisi multorum praeceptis multisque litteris mihi ab adulescentia suasissem nihil esse in vita magno opere expetendum nisi laudem atque honestatem in ea autem persequenda omnis cruciatus corporis omnia pericula mortis atque exsili parvi esse ducenda numquam me pro salute vestra in tot ac tantas dimicationes atque in hos profligatorum hominum cotidianos impetus obiecissem. Sed pleni omnes sunt libri plenae sapientium voces plena exemplorum vetustas: quae iacerent in tenebris omnia nisi litterarum lumen accederet. Quam multas nobis imagines–non solum ad intuendum verum etiam ad imitandum–fortissimorum virorum expressas scriptores et Graeci et Latini reliquerunt? Quas ego mihi semper in administranda re publica proponens animum et mentem meam ipsa cognitatione hominum excellentium conformabam.

Versione tradotta

Se io, infatti, sin dalla giovinezza, non mi fossi convinto, grazie all'insegnamento di molti e alle ampie conoscenze letterarie, che niente nella vita vale la pena di ricercare con ogni mezzo se non la gloria e l'onestà, e che nella loro ricerca tutte le fatiche fisiche, i pericoli di morte, l'esilio devono essere considerati di poco conto, giammai mi sarei esposto per la vostra salvezza in tali e tante lotte e tra questi quotidiani attacchi di uomini corrotti. Ma di questi esempi sono pieni tutti i libri, pieni i discorsi dei sapienti, piena l'antichità; essi resterebbero sepolti nelle tenebre se non gli si accostasse il lume delle lettere. Quanti ritratti di uomini valorosissimi, non solo da ammirare, ma anche da imitare, ci hanno lasciato gli storici greci e latini! E tenendoli sempre presenti nel governo dello Stato, io portavo avanti il mio tirocinio morale e intellettuale meditando su quegli uomini illustri.

  • Letteratura Latina
  • Pro Archia Poeta di Cicerone
  • Cicerone

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