FANNIUS: Istuc quidem, Laeli, ita necesse est. Sed quoniam amicitiae mentionem fecisti et sumus otiosi, pergratum
mihi feceris, spero item Scaevolae, si quem ad modum soles de ceteris rebus, cum ex te quaeruntur, sic de amicitia disputaris
quid sentias, qualem existimes, quae praecepta des.
SCAEVOLA: Mihi vero erit gratum; atque id ipsum cum tecum agere
conarer, Fannius antevertit. Quam ob rem utrique nostrum gratum admodum feceris.
Versione tradotta
FANNIO:Ma certo, Lelio, sarà senz'altro così.
Poiché però hai accennato all'amicizia e siamo liberi da ogni occupazione, mi farai cosa graditissima, e spero anche a
Scevola, se come di tutte le altre cose, quando ne sei richiesto, così tratterai dell'amicizia: quali siano le tue opinioni
in proposito, di che natura la giudichi, che consigli su essa tu dia.
SCEVOLA: Certo che mi farà piacere; eh, sì,
quando io già tentavo di far con te questa medesima cosa, Fannio mi ha preceduto. Perciò farai grandissimo piacere a tutti e
due.
- Letteratura Latina
- De Amicitia di Cicerone
- Cicerone