Ad Appi Claudi senectutem accedebat etiam, ut caecus
esset; tamen is, cum sententia senatus inclinaret ad placem cum Pyrrho foedusque faciendum, non dubitavit dicere illa, quae
versibus persecutus est Ennius:
Quo vobis mentes, rectae quae stare solebant antehac, dementis sese flexere viai?
ceteraque gravissime; notum enim vobis carmen est; et tamen ipsius Appi exstat oratio. Atque haec ille egit septimo decimo
anno post alterum consulatum, cum inter duos consulatus anni decem interfuissent, censorque ante superiorem consulatum fuisset;
ex quo intellegitur Pyrrhi bello grandem sane fuisse; et tamen sic a patribus accepimus.
Versione tradotta
Alla vecchiaia di Appio Claudio si aggiungeva anche il fatto di essere cieco; tuttavia
egli, quando il parere del senato propendeva a stipulare la pace con Pirro ed a farselo alleato, non esitò a pronunciare quelle
parole che Ennio espose in versi:
Dove le vostre menti, che finora solevano rimanere diritte, piegarono dementi il
cammino?
e tutto il resto con molta severità; vi è infatti noto il poema; e del resto esiste ancora il discorso dello
stesso Appio. Eppure egli fece queste cose diciassette anni dopo il secondo consolato, quando erano trascorsi dieci anni tra i
due consolati ed era stato censore prima del consolato iniziale; da ciò si capisce che era abbastanza anziano durante la guerra
di Pirro; e tuttavia così abbiamo appreso dai nostri padri.
- Letteratura Latina
- De Senectute di Cicerone
- Cicerone
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