Hactenus Attico vivo edita a nobis sunt. Nunc
quoniam fortuna nos superstites ei esse voluit reliqua persequemur et quantum potuerimus rerum exemplis lectores docebimus
sicut supra significavimus suos cuique mores plerumque conciliare fortunam. Namque hic contentus ordine equestri quo erat
ortus in affinitatem pervenit imperatoris divi filii; cum iam ante familiaritatem eius esset consecutus nulla alia re quam
elegantia vitae qua ceteros ceperat principes civitatis dignitate pari fortuna humiliores. Tanta enim prosperitas Caesarem est
consecuta ut nihil ei non tribuerit fortuna quod cuiquam ante detulerit et conciliarit quod nemo adhuc civis Romanus quivit
consequi. Nata est autem Attico neptis ex Agrippa cui virginem filiam collocarat. Hanc Caesar vix anniculam Ti. Claudio Neroni
Drusilla nato privigno suo despondit; quae coniunctio necessitudinem eorum sanxit familiaritatem reddidit frequentiorem.
Versione tradotta
Quanto esposto fin qui fu da noi pubblicato quando Attico era
ancora vivo. Ora che la fortuna ha voluto che gli fossimo superstiti, esporremo le altre cose e per quanto potremo, con esempi
pratici dimostreremo ai lettori, come abbiamo indicato sopra, che il più delle volte sono i costumi a plasmare la fortuna di
ognuno. .Infatti costui, pago dell'ordine equestre in cui era nato, si imparentò con il generale, figlio del Divino, dopo che
era entrato già da tempo in amicizia con lui, per nessun altro motivo che per la signorilità dei suoi modi, con la quale aveva
conquistato i maggiori esponenti della città, pari a quello per prestigio, inferiori per fortuna. .Tanta prosperità infatti
accompagnò Cesare, che nulla a lui negò la fortuna che avesse prima elargito a qualche altro e gli procacciò quello che finora
nessun Romano ha potuto conseguire. .Ad Attico nacque una nipote da Agrippa, a cui aveva dato in sposa la figlia in prime
nozze. Cesare, quando questa aveva appena un anno, la destinò in sposa al figliastro Ti. Claudio Nerone, figlio di Drusilla;
questo legame suggellò la loro amicizia e rese più frequenti i loro rapporti.
- Letteratura Latina
- De viris illustribus (Atticus) di Cornelio Nepote
- Cornelio Nepote
- De viris illustribus